UNA MOSTRA IN CUI IL PUBBLICO… OSSERVA IL PUBBLICO. ROBERTO COTRONEO A PALAZZO REALE

Uno scatto di Cotroneo

MILANO. C’è tempo fino al 2 agosto per visitare gratuitamente, ma per appuntamento e con prenotazione obbligatoria, la mostra di Roberto Cotroneo dal titolo “Nel teatro dell’arte”. Ospitata nell’appartamento dei Principi di Palazzo Reale, curata da Denis Curti propone oltre 50 scatti che l’autore fra scattato in diversi anni, alternando il lavoro di scrittura a quello di fotografico.

Come spiegano i promotori, la rassegna nasce dall’osservazione dell’autore «del pubblico nei suoi movimenti, nelle posture, nelle espressioni, nella capacità di attraversare gli spazi, le soglie, i luoghi.

Molto interessante è l’approccio di Cotroneo: egli, infatti, «utilizza un approccio assolutamente originale, ribaltando il rapporto tra opera d’arte e visitatore e sommando il tutto in un’intenzione fotografica».

Inoltre, «come nel teatro dell’arte, protagonista della scena è il pubblico, che interagendo con l’opera d’arte, in sostanza “fa”, crea il museo. Il palcoscenico della rappresentazione si sposta quindi dal piedistallo dell’opera allo spazio abitato dal pubblico, senza il quale il museo perde senso e significato. Una rivoluzione copernicana della concezione museale, che classicamente immagina gli spazi espositivi come luoghi perfetti, con un pubblico che guarda le opere.

Le fotografie di Cotroneo invece invitano il visitatore in una sorta di teatro in cui gli attori entrano sul palcoscenico dell’arte: il baricentro si sposta, e avremo un pubblico che osserva un pubblico».

«Queste fotografie di Roberto Cotroneo – spiega il curatore, Denis Curti – assomigliano a un lungo abbraccio e l’effetto, è quello di chi è riuscito a definire un contesto, lontano dalla documentazione e a favore delle emozioni. Penso che in questi scatti ci sia una notevole quantità umana. Ci sono armonia e poesia, silenzio e passione, talento e competenza. Roberto, da grande narratore di storie quale è, riesce a mettere in immagine la differenza tra il vedere e il guardare, tra il sentire e l’ascoltare, tra il nutrirsi e il gustare. Il suo, più che un reportage, sembra un esercizio militante dedicato alla resistenza della memoria».

Si ringrazia per le fotografie a corredo: Ufficio stampa Civita

NOTA. L’immagine dell’opera rappresentata è stata inserita esclusivamente per corredare il presente articolo di presentazione della mostra in osservanza a quanto indicato nelle note dell’Ufficio stampa della rassegna