UNDERGROUND (REVISITED): ANTOLOGICA IN RICORDO DI MARCO PESARESI

THE SUBWAY: TIRSO DE MOLINA. GIRL LOOKING AT A POSTER. LA METROPOLITANA: TIRSO DE MOLINA. RAGAZZA OSSERVA UN POSTER. *** Local Caption *** The life in the subways has created somehow a “parallel” city inside the city. Very often the underground is a mirror of the city and an alternative city itself. La vita nelle metropolitane delle metropoli ha creato in qualche modo una citt√† “parallela” all’interno della citt√† stessa. Spesso la metropolitana √® lo specchio della citt√† in cui si trova e una citt√† alternativa a s√© stante

SAVIGNANO. «Occhi che sapevano guardare oltre», dice Denis Curti, direttore artistico di Si Fest, di Marco Pesaresi. E fino all’8 agosto il pubblico potrà fare propria la visione del mondo del compianto fotografo riminese, nato nel 1954 e scomparso nel 2001, visitando nelle sale dell’ex Consorzio di bonifica (via Garibaldi 45) la mostra “Underground (Revisited)”, dedicata al grande reportage che Pesaresi svolse raccontando emozioni e suggestioni, colte andando alla ricerca della comune umanità dipinta sui volti, nei gesti, nelle stravaganze, di viaggiatori delle metropolitane da Londra a New York, da Madrid a Calcutta, da Mosca a Città del Messico…

Riproposta a quasi vent’anni dalla prima esposizione, che avvenne nel 2002 a cura dell’agenzia Contrasto alla Triennale di Milano e a Palazzo del Podestà di Rimini, l’esposizione costituisce la prestigiosa anteprima dell’edizione del trentennale di Si Fest (11-26 settembre).

L’allestimento, a cura di Denis Curti e Mario Beltrambini, vedrà accanto a 84 fotografie originali, un percorso documentario della storia di “Underground”: i negativi, il diario di viaggio – un block notes a righe in cui Marco ha appuntato pensieri e considerazioni nella fase più intensa del viaggio che è durato oltre due anni – una selezione delle oltre 300 fotografie tratte dai reportage completo, le riviste italiane e straniere che ne pubblicarono alcune immagini, il catalogo – versione italiana e versione inglese, con prefazione del regista Francis Ford Coppola, grande esitmatore di Pesaresi. Un documento video realizzato per l’occasione recherà i contributi di colleghi e amici di Marco come omaggio alla sua sensibilità e capacità di ritrarre la realtà senza filtri o preconcetti.

L’intero archivio Marco Pesaresi è appena stato donato a Savignano dagli eredi di Marco (la madre Isa Perazzini e le sorelle Laura e Simona), il fondo completo si compone di oltre 140.000 documenti tra negativi, fotografie, provini, stampe e diapositive che il Comune si impegna a conservare, valorizzare, promuovere e inventariare, archiviare e digitalizzare permettendone la consultazione su Opac.

Da ricordare anche il libro a lui dedicato “Underground story” (Danilo Montanari editore), definito una “indagine fotografica in dieci metropolitane e un diario inedito di un reporter militante”, a cura di Paola Sobrero e Beatrice Lontani. Nel volume sono raccolte immagini inedite del lavoro fotografico unite al racconto scritto su un blocco a righe nell’agosto 1997, con cui Pesaresi descriveva memorie, sensazioni, emozioni del suo lungo viaggio sotterraneo: «la scelta del colore – scriveva – è stata fondamentale perché avevo bisogno di rappresentare il colore del metallo sporco, del ferro vissuto. Avevo bisogno di quei colori anche perché poi la luce del neon incideva, avvolgeva i visi delle persone e dava loro dei toni nel senso di vissuto, di vita, di difficoltà anche. Insomma, in bianco e nero non avrei potuto farlo».  

«Quando l’ho conosciuto, era molto giovane e appassionato di fotografia e di avventura», scrisse Roberto Koch, fondatore di “Contrasto”. «Mi sono rapidamente convinto delle sue potenzialità. Marco aveva il ritmo lungo del grande passista; era in grado di progettare e realizzare reportage – come appunto è stato “Underground” – di ampio respiro e grande complessità. Percorse migliaia di chilometri, immerso per mesi nel ventre delle città e al ritorno da Calcutta e da Mexico City, dopo venti giorni trascorsi ad ogni tappa sotto terra, ricordo che dovette riprendersi dalle difficoltà respiratorie causate alla lunga permanenza nei sotterranei».

«Arrivai a Rimini verso mezzanotte – scrisse Pesaresi al termine di questo lunghissimo viaggio sulle metropolitane del mondo – pioveva leggermente con gocce d’acqua larghe e discontinue… Il paesaggio era quasi surreale, forse triste con qualcosa di magico e di luminoso, di non visto, di non capito».

Info. Orari di apertura: venerdì 16-20, sabato e domenica 9-13 e 15-19. Ingresso unico 5 euro

AUTORE: MARCELLO TOSI