CREMONA. L’acquarellista Fulvio Fiorini torna a esporre in città presentando all’Ex Borsino della Camera di Commercio una serie di opere recenti in cui continua la sua personale ricerca naturalistica attraverso i colori ad acqua. «Continuo sempre a sperimentare – spiega il pittore – per trovare soluzioni compositive sempre nuove ed efficaci, ispirandomi ai colori della terra».
L’esposizione allestita in via Solferino 29, sarà inaugurata giovedì 25 aprile alle 17,30 e potrà essere visitata fino al 1° maggio.
Velatura dopo velatura, Fiorini riesce infatti a portare sulla carta la poesia di scorci noti e meno noti, spesso ripresi en plein air, alla maniera degli impressionisti francesi. Fulvio ama infatti un contatto “diretto” con i paesaggi, anche insoliti, che dipinge con passione e autentico trasporto. Una capacità “narrativa”, questa, che gli ha permesso di conseguire importanti riconoscimenti, tenendo anche apprezzate dimostrazioni dal vivo d’acquerello in seno a prestigiosi eventi culturali. Insegna anche questa tecnica con lo stesso passione e lo stesso trasporto con cui dipinge i suoi quadri.
Ha vinto, fra l’altro, un’edizione del Premio “Giuseppe Bonisoli” e diversi altri concorsi e gli è stato recentemente conferito il “Premio Agrumello”.
«Il suo particolare stile – spiega il curatore, Simone Fappanni – è basato soprattutto su interessanti studi prospettici a cui accorda precise scelte tonali. Rimanendo sempre e comunque “fedele” a se stesso, rinunciando, cioè, a lasciarsi suggestionare da superflui -ismi che, in quanto tali, la renderebbero meno efficace, privandola di quella chiara vocazione verso la sperimentazione che risulta l’elemento distintivo.
Vero poeta dell’acquerello in terra padana, con scorci della nostra campagna, spesso contrassegnate dal passaggio di corsi d’acqua e dal Po in particolare, ama dipingere anche vedute di altri luoghi carichi di fascino, in particolare quelli che osserva durante i suoi viaggi per antichi borghi o luoghi poco noti. Una “fedeltà” che nasce, dunque, dalla volontà di rappresentare ciò che l’artista sente profondamente, come del resto appare evidente dalle scelte che egli attua, sia raffigurando volti di persone a lui care o frutto di pura immaginazione, sia lasciandosi piacevolmente ammaliare da scenari e paesaggi che mostra di conoscere profondamente».
La rassegna, intitolata “Velature di luce”, si può visitare nei seguenti orari: 25 aprile e 1 maggio 10.00-12.30, 15.00-19.30, negli altri giorni 10.00-12.00, 16.30-19.30, ingresso libero.