VENERE DIVINA, ARMONIA SULLA TERRA: CAPOLAVORI A PALAZZO TE

Guercino, Venere, Marte e Amore, 1633, Galleria Estense

MANTOVA. Da dove nasce la forza di Venere? Da dove vengono i suoi poteri capaci, graziead Amore e Bellezza, di condizionare i desideri e le azioni degli uomini, di proteggere o tormentare innamorati umani e divini?

Con il progetto VENERE DIVINA. Armonia sulla terra –prodotto e organizzato da Fondazione Palazzo Te e Museo Civico di Palazzo Te, e promosso dal Comune di Mantova con ilpatrocinio del MiBACT e con il contributo di Fondazione Banca Agricola Mantovanatre mostre e un programma di eventi cercano di trovare una risposta, esplorando il mito di Venere come rappresentazione del senso di rinascita dall’antichità fino ai tempi moderni.

VENERE DIVINA. Armonia sulla terra si avvale di uncomitato scientifico composto da Stefano BaiaCurioni, Francesca Cappelletti, Claudia Cieri Via e Stefano L’Occaso, ed è stato ideato da Fondazione Palazzo Te per completare una riflessione sul femminile avviata nel 2018 con la mostraTiziano/GerhardRichter. Il Cielo sulla Terra e proseguita nel 2019 con Giulio Romano: Arte e Desiderio. Il progetto si sviluppain tre momenti espositivi, da una ricognizione sul patrimonio iconografico di Palazzo Te per arrivare a un’ampia riflessione sulla potenza attuale del mito della dea.

Un programma ricco e affascinante che crea incontri con alcuni dei grandi capolavori dell’arte occidentale provenienti da importanti musei europei, dai dipinti di Cranach, Guido Reni, Tiziano e Dosso Dossi a sculture, arazzi e libri.

La prima tappa si apre con Il mito di Venere a Palazzo Te, che fino al 12 dicembre 2021 consente al pubblico di scoprire le oltre 25 rappresentazioni di Venere, tra stucchi e affreschi, presenti nel Palazzo. Un percorso tra miti e favole antiche, raccolto anche in una guida cartacea e multimediale, che si arricchiscecon l’esposizione della scultura Venere velata della collezione del Comune di Mantova, appartenuta a Giulio Romano e conservata presso la Galleria dei Mesi a Palazzo Ducale, e dell’arazzo Venere nel giardino con putti, realizzato da tessitori fiamminghi su disegno dello stesso Giulio Romano, di recente ritornato a Mantovagrazie a una complessa operazione d’acquisto condotta dalla reggia gonzaghesca, dalla Direzione Generale Musei del MiBACT e con il sostegno di Fondazione Palazzo Te.

Il mito di Venere a Palazzo Te è anche l’occasione per organizzare in primavera unconvegno internazionalesul tema di Venere.

Con l’esposizione Tiziano. Venere che benda Amore porta nelle sale del palazzo mantovano Venere che benda Amore, capolavoro assoluto di Tiziano conservato alla Galleria Borghese di Roma. La tela del maestro cadorino presenta Venere nell’atto di bendare il piccolo Eros appoggiato sul suo grembo, mentre un altro putto, probabilmente Anteros, osserva la scena con aria assorta. Un’opera che si inserisce perfettamente nel progetto VENERE DIVINA e costituisce uno dei vertici della rappresentazione della divinità nel Cinquecento.

In occasione di questa esposizione, nel corso del periodo estivo, l’esedra di Palazzo Te viene ripensata per ospitare momenti performativi e artistici, parte del public program dedicato al tema del mito di Venere.

Ultima tappa del progetto la mostra Venere. Natura, ombra e bellezza, a cura di Claudia Cieri Via, che fino al 12 dicembre 2021 indaga le origini del mito e la sua creazione, grazie al recuperocinquecentesco di leggende e di iconografie antiche.

L’esposizione dedica parte del percorso alla diffusione del mito nelle corti europee, al legame della divinità con le acque, i giardini e i parchi, e con la bellezza delle donne dell’epoca.

Una sezione viene dedicata anche ai “pericoli” di Venere e al legame di maghe e streghe con il culto della dea.

Il progetto espositivo è a cura di Lissoni Associati, il progetto grafico è sviluppato da Lissoni Graphx.

FONTE. Materiali Uf. stampa Palazzo Te