VITA D’ARTISTA: FLAVIO FAVELLI ALLA FONDAZIONE PINI CON UN PROGETTO ESPOSITIVO SITE-SPECIFIC

Collezione FF 19x24x16 ceramiche tagliate foto D. Lasagni 2012 (Courtesy od Uff. stampa Fondazione Pini)

MILANO. Fino al 25 giugno gli spazi della Fondazione Adolfo Pini ospitano Vita d’Artista, un progetto espositivo site-specific di Flavio Favelli. Un progetto site-specific è un allestimento pensato appositamente per una location. Un progetto rispettoso di questi spazi ma che al contempo offre, come in questo caso, la bellezza e l’imprevedibilità, dell’arte che per un certo periodo connota quei locali in modo particolare e specifico.

Questo il comunicato che illustra l’evento.

Partendo dalla suggestione del libro di Carlo Cassola che, con lo stesso titolo, affronta la questione dell’arte rispetto a certi ideali, alla politica, all’impegno sociale, Favelli interviene nella casa che fu di Adolfo Pini (1920-1986) e prima di lui del pittore Renzo Bongiovanni Radice (1899-1970), alla ricerca di un confronto tra il passato, la sua eredità e l’opera dell’artista.

Flavio Favelli utilizza oggetti d’arredamento o di uso comune che rimandano sia all’estetica borghese degli ambienti familiari in cui è cresciuto, sia a quella del consumo prodotto dall’industria e dalla pubblicità.Nelle sue opere – collage, sculture, ambienti – i materiali vengono assemblati dando vita a sovrapposizioni di senso che non snaturano gli oggetti ma ne amplificano il valore simbolico. Sono oggetti di una quotidianità passata ma inconsciamente presente ancora oggi.

Favelli cerca un confronto serrato con gli ambienti di grande seduzione e potere evocativo della Fondazione. Scritte, loghi, segni urbani e immagini pubblicitarie, nelle sale arredate con mobili e quadri di pregio, tappeti e vasi cinesi, non fanno altro che chiarire e manifestare con decisione il rapporto dell’immaginario dell’artista con un contesto esso stesso intrecciato al mondo del commercio e della borghesia cittadina.

Il titolo Vita d’Artista per questo intervento site-specific nasce dalla riflessione sulla dimensione privata di una casa di “ideali borghesi illuminati”: un contesto tanto felice quanto ambiguo per un confronto con il passato e con quel “senso del bello”, ancora estremamente vitale, trasmesso dai suoi arredi. Parallelamente è anche un modo per mettere l’accento sulle differenze che emergono nella relazione con una “bella casa” e un’idea di un’arte esteticamente “bella” e il un punto di vista di un artista che cerca di rileggere, con opere inedite, un luogo e un tempo che in qualche modo ci appartiene.

Flavio Favelli è nato a Firenze nel 1967, nel 1993 consegue la Laurea in Storia Orientale presso l’Università di Bologna e solo successivamente intraprende la carriera artistica. Le sue opere sono state esposte in prestigiose istituzioni internazionali, tra queste: Art Basel Hong Kong Encounters sector curated by Yuko Hasegawa (2013, S); MAXXI, Roma (2012, S; 2010, G); Museo del Novecento, Milano (S, 2012), MACRO, Roma (G, 2012; 2011, S); RISO Museo d’Arte Contemporanea, Palermo (G, 2011), American Academy in Rome (2011, G; 2010, S); Tate Modern, Londra (G, 2010), MCA, Chicago (G, 2009), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (G, 2008; 2007, S; 2002, G); Palazzo Grassi, Venezia (G, 2008), Elgiz Museum of Contemporary Art, Istanbul (G, 2008), Benaki Museum, Atene (G, 2008), Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (S, 2007), La Maison Rouge (S, 2007), MAMBO, Bologna (S, 2007), Musée d’Art Contemporain de Nîmes, (G, 2007); Creative Art Center, Beijing (G, 2006); Musèe d’Art Moderne de Saint- Etienne, Saint- Etienne (G, 2005), Istituto Italiano di Cultura, Los Angeles (S, 2004), Museion – Museo dArte Moderna e Contemporanea, Bolzano (G, 2003).

Nel 2012 ha rappresentato l’Italia all’ 11° Biennale de La Habana e per due volte, nel 2003 e nel 2013, l’artista ha preso parte alla Biennale d’Arte di Venezia. Flavio Favelli è stato selezionato per una residenza d’artista presso l’Istituto di Cultura Italiano di Istanbul e una sua mostra personale sarà ospitata nello storico complesso della scuola Galata Rum Okulu a Maggio 2014. Attualmente vive e lavora a Savigno (Bologna, I).

Fondazione Adolfo Pini

Nata nel 1991 per volontà di Adolfo Pini (1920-1986), la Fondazione che porta il suo nome ha sede a Milano nell’elegante palazzina di fine Ottocento in corso Garibaldi 2. Oltre ad Adolfo Pini, uomo di scienza e docente di fisiologia, qui ebbe dimora e studio il pittore Renzo Bongiovanni Radice (1899-1970), zio materno di Pini, che fu una figura chiave nella formazione culturale del nipote, guidandone in particolare l’interesse verso le arti. Per volontà di Adolfo Pini la Fondazione è dedicata alla memoria dello zio con l’obiettivo di promuoverne e valorizzarne l’opera pittorica, attraverso studi e mostre, e il sostegno ai giovani artisti attivi in tutte le arti, con borse di studio, offerte formative e altre iniziative. Essa promuove inoltre anche la figura di Adolfo Pini che, accanto alla sua attività scientifica, fu anche scrittore, poeta, compositore e appassionato d’arte, rappresentando una perfetta sintesi di cultura scientifica e umanistica. Tra le iniziative promosse dalla Fondazione Adolfo Pini vi è l’erogazione di borse di studio a favore di studenti degli atenei di Milano, una serie di progetti e mostre site-specific nel settore dell’arte contemporanea, la valorizzazione della dimora storica di corso Garibaldi e delle sue opere attraverso il circuito di Storie Milanesi e una serie di progetti dedicati ai giovani tra cui Casa dei Saperi e Incontri #.

Flavio Favelli: Vita D’Artista
dal lunedì al venerdì
10:00 – 13:00 | 15:00 – 17:00
Ingresso su prenotazione: Eventbrite, www.eventbrite.it

NOTA. Testo e foto: courtesy uff. stampa dell’evento