CARRARA. A Carrara (MS), città frequentata nei secoli da scultori di tutto il mondo per il marmo statuario delle Apuane e le maestranze altamente specializzate, fino al 1 ottobre, va in scena la settima edizione di White Carrara, manifestazione che coinvolge l’intero centro storico con sculture e installazioni di artisti nazionali e internazionali nelle strade e nelle piazze.
Spazio dunque alla scultura in tutte le sue forme, ma anche alla fotografia d’autore, capace di vedere e raccontare la versatilità del marmo e dell’arte tridimensionale. White Carrara, sotto la direzione artistica di Claudio Composti, cresce e si rinnova, articolandosi in due progetti paralleli che, come indicato dal titolo STILL LIV(F)E, giocano sul tema della trasformazione dal blocco non lavorato – STILL LIFE – alle varie forme della scultura contemporanea, STILL ALIVE. Una scultura viva, in movimento, interpretata anche dall’obiettivo di cinque autori contemporanei.
Nel centro storico della capitale mondiale del marmo, sono dislocate le sculture di Sergi Barnils, Mattia Bosco, Stefano Canto, Michelangelo Galliani, MOG, Mikayel Ohanjanyan e Quayola, unitamente ad un’opera storica di Giò Pomodoro, collocata di fronte all’Accademia di Belle Arti di Carrara, in dialogo con le giovani promesse della scultura contemporanea.
A Palazzo Binelli, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara (Via Verdi, 7), è allestita la mostra Visioni plastiche. Le forme della scultura, che interpreta il tema della scultura attraverso le fotografie di Bruno Cattani, Giacomo Infantino, Simon Roberts, Carolina Sandretto, Dune Varela.
È inoltre possibile assistere alla proiezione di due cortometraggi: a Palazzo Binelli, Landscape as Performance di Andrea Botto, che fa dell’esplosione la sua cifra linguistica, riportando alla mente dei cittadini momenti storici del recente passato; in esposizione permanente al mudaC │ Museo delle Arti Carrara, Il Capo di Yuri Ancarani, un documentario eroico che racconta, attraverso il solo linguaggio del corpo, riti, poteri e tradizioni dell’escavazione della montagna.
«Quanto è cambiato il concetto di scultura con l’avvento della tecnologia? – si chiede il direttore artistico Claudio Composti. Quanto i canoni classici sono stati stravolti dall’utilizzo di nuovi materiali, che esulano dal marmo, intervenendo sull’arte plastica con supporti video, fotografici o robotici? Dove termina la definizione di scultura e inizia quella di installazione? A queste domande, si cerca di rispondere con otto scultori, dal Maestro Giò Pomodoro fino ad artisti contemporanei riconosciuti sulla scena italiana e internazionale, che attraverso le loro opere mettono in evidenza quanto sia eterogeneo il linguaggio della scultura, che si usi il marmo o qualunque altro materiale o medium volto a plasmare la forma».
Una disamina sullo stato della scultura contemporanea che si completa con la mostra di Palazzo Binelli, in cui la fotografia, per sua natura votata a disegnare con la luce e a lavorare sulla profondità di campo, offre una ulteriore visione e interpretazione plastica dell’opera scultorea, che va oltre la semplice documentazione.
«Locale e internazionale, luogo d’arte e luogo del saper fare, bella e suggestiva tanto nella polvere dei laboratori quanto nelle sale delle gallerie e dei musei: Carrara è tutto questo e tanto altro ancora, è una città la cui storia è ben più grande dei propri confini geografici e che ha nel suo marmo molto più di un motivo d’orgoglio», dichiara Serena Arrighi, sindaca del Comune di Carrara. «Il marmo per chi è nato all’ombra delle Apuane è passato, presente e futuro, è lavoro e tradizioni secolari, è lo sfondo quotidiano della nostra vita. Il marmo di Carrara però esercita da sempre un fascino incredibile anche sugli artisti di tutto il mondo grazie ai suoi tanti bianchi diversi, con le loro venature, macchie e ‘perfette imperfezioni’, ma anche con la sua capacità di mutare forma sotto il tocco sapiente di chi arriva a conoscerne i segreti. Questa manifestazione nasce dalla volontà di unire tutte queste sensibilità mettendo il marmo al centro della città e portandovi le opere di grandi artisti. Il risultato è una proposta di grande livello culturale, ma allo stesso tempo alla portata di tutti e che resterà allestita nelle piazze cittadine per tutta l’estate diventando suggestivo scenario per numerose iniziative».
FONTE. Testo e foto, inseriti al solo scopo di presentare l’evento: press kit Ufficio stampa CSART