L’INFINITA SEDUZIONE DELLE OPERE DI LORELLA FACCHETTI ALLA SEDE DELLA FONDAZIONE BIPIELLE

Un’opera di Lorella Facchetti

LODI. S’intitola “Seduzioni” la mostra personale di Lorella Facchetti allestita, dal 20 marzo (inaugurazione alle ore 17) al 7 maggio alla Sede della Fondazione Bipielle, Via Polenghi Lombardo presso lo Spazio Tiziano Zalli.

Nata a Bedizzole, cittadina in provincia di Brescia dove vive e lavora, si è laureata in Architettura all’Università di Venezia.Ha insegnato disegno e storia dell’arte. Si occupa anche della progettazione e realizzazione di vetrate d’arte e pannelli trompe-l’oeil. Partecipa, su invito, a importanti fiere e rassegne d’arte sia in Italia che all’estero, conseguendo importanti premi e significativi riconoscimenti. Ha tenuto numerose mostre personali in luoghi prestigiosi. Le sue opere, riprodotti in cataloghi, libri, quotidiani e riviste, sono presenti in collezioni private.

«Scorrendo i quadri dell’artista bresciana – spiega il curatore Simone Fappanni – si ha l’impressione che rosso grondi sulla pelle morbidissima  delle modelle. Sembra di poter toccare, sfiorare, assaporare quella pelle così dolce, così vellutata. E invece queste figure, figlie dell’incanto e del sogno, rimangono assorte, chiuse nel loro silenzio infinito, appartate nel loro essere eternamente sospese. Così si sviluppa ingegnosamente o meglio sarebbe dire amabilmente, il gioco sottilissimo della rivelazione introspettiva nelle opere di Lorella Facchetti. Le sue giovani donne, vestite con panneggi cangianti, fasciate con abiti preziosi ed eleganti tagliati secondo una foggia che ricorda la preziosità di certi abiti propri di una iconografia lontana ma sempre ben presente nei nostri occhi, come riflesso senza tempo di un apparente divenire. Lorella Facchetti non descrive e non racconta, crea. Semplicemente. Intensamente.  Il suo percorso realista muove verso barriere introspettive per cui il soggetto diventa estensione ideale dell’io creativo, metafora simbolica di un universo di cui l’oggetto è soltanto una parte, seppure fondamentale, ma non è né tutto né il tutto.  Ed è per questo che le figure che nascono da un segno rapidissimo ed efficace, addirittura continuo, quello che lega la figura al suo sembrare soltanto immobile all’apparenza, si aprono verso geometrie impreviste, accordi e colloqui immaginati (immaginari?), compenetrazioni introspettive che turbano e allo stesso tempo attraggono misteriosamente».

La rassegna è visitabile gratuitamente da lunedì a venerdì dalle ore 9,30 alle ore 12,30 e dalle ore 15,00 alle ore 16,30; sabato, domenica e festivi chiuso.