ALL’ADAFA L’ANTOLOGICA IN RICORDO DI ANNA MARIA COSTA 

Un momento del vernissage

CREMONA. Sono una trentina i dipinti che compongono la mostra retrospettiva, inaugurata domenica all’Adafa, dedicata al ricordo di Anna Maria Costa, pittrice e poetessa di Casalbuttano, venuta a mancare qualche anno fa. Dopo il saluto introduttivo di  Giusy Asnicar, i figli, promotori della rassegna, hanno voluto rendere omaggio alla madre con un testo in cui viene sottolineata la poliedricità dell’ispirazione dell’artista e la sua profonda sensibilità. E’ stato poi richiamata una riflessione del professor Angelo Rescaglio, amico ed estimatore di Costa, in cui si evidenzia come «i lavori della pittrice siano carichi di misteri, e se al primo incontro procurano una piacevole impressione di cose quasi sconosciute, analizzati nella loro caratteristiche svelano un mondo cariche di voc e di presenze, sia pure in una leggerezza di composizione che sembra riportarci a una realtà quasi da favola». Vale la pena ricordare che Anna Maria ha frequentato, giovanissima, “La Soffitta” del maestro Umberto Sterzati (che le affiderà la custodia della sua preziosa collezione di chitarre), grazie al quale entrerà in contatto col mondo artistico cremonese. Ha conosciuto Gianetto Biondini e Iginio Sartori, che diventeranno le sue guide nel mondo della pittura. Dopo un volumetto di componimenti in versi, “Riflessi, uscito in forma anonima, Anna Maria si divide tra famiglia, pittura, musica e poesia. Dal 1975 figura in prestigiosi cataloghi di arte moderna e tiene fortunate personali, conseguendo premi e riconoscimenti, nonché, come ricorda Elia Santoro, il plauso di Cesare Zavattini. Partecipa attivamente alle attività promosse dal gruppo culturale “Al Dodas” di San Daniele Po. Suoi lavori sono presenti in pinacoteche comunali, collezioni ed enti pubblici. È stata membro dell’Accademia Tiberina di Roma. Secondo Mario Monteverdi, «tutte le componenti più specifiche che fanno di un essere umano un artista si sono date in lei convegno, quasi a trovarvi un punto d’incontro e, insieme, d’irradiazione». «In questa occasione – ha detto il curatore, Simone Fappanni – sono state scelte trentadue opere che rappresentano l’evoluzione stilistica di Costa; dalle prove più spiccatamente legate al paesaggio, sia padano che d’altre zone, in cui si osserva una pennellata densa e pastosa, a lavori floreali e naturamortisti, che vanno ben oltre la mera descrizione corsiva, sino alle figure, tra cui spiccano quelle sacre, che testimoniano la profonda fede di Anna Maria e la sua sincera vocazione creativa. La definizione dell’immagine, ottenuta attraverso un sapiente utilizzo delle mescole di colore e un raro senso dell’insieme, conferiscono alle sue opere una intensa intonazione lirica». La mostra è visitabile gratuitamente fino al 5 aprile da martedì a sabato dalle 17,00 alle 19,00.