“Come si fa a distinguere un pittore da un artista? E dunque, cosa deve avere in più un artista rispetto a un pittore?” Sono due domande strettamente collegate e molto interessanti che mi ha rivolto il mio caro amico Osvaldo, che nella bergamasca si dedica con uguale passione alla pittura, al disegno e alla poesia. A ben vedere nelle richieste c’è già parte della risposta. Mi spiego. Un pittore semplicemente “dipinge”, un artista “crea”. La differenza non è terminologica, ma sostanziale. Conosco ottimi pittori, capaci di riprodurre alla perfezione tele complesse e di grandi maestri con una precisione invidiabile, come la loro onestà intellettuale nel definire questi loro lavori “falsi d’autore” o meglio “copie d’autore”. Ma poi, quando chiedo loro di mostrarmi qualcosa di loro ideazione, mi confessano di non avere nulla di pronto, oppure di non esserne pienamente convinti dato che quei pezzi forse assomigliano o possono assomigliare ai quadri di altri. Beninteso, ci sono eccellenti “falsari” che sono anche ottimi artisti, ma non di rado la realtà è quella appena esposta. Torniamo ai quesiti di partenza. Anzitutto dipingere dev’essere un piacere. Quindi occorre farlo soprattutto per questo. L’arte, in qualsiasi forma, deve soprattutto far vibrare l’anima. Prima di tutto a chi esegue un’opera. Un conto però è il piacere personale del pittore, che può anche, agli occhi dei più, risultare un “imbratta tele”, ma che legittimamente prova un piacere intenso a dipingere, un conto è riuscire a suscitare emozione. Ed è proprio l’emozione che costituisce quel quid che caratterizza il vero artista. Quindi la differenza è davvero abissale. Dipingere non significa automaticamente suscitare emozioni. Soprattutto in chi non è l’autore di un dipinto (o comunque di un manufatto plastico). Tanto più che chi dipinge non si prefigge come scopo primario quello di emozionare. Lo fa perché ne sente l’esigenza. Quando però un dipinto emoziona e lo fa anche a distanza di tempo, allontanandosi cioè dal gusto di una particolare epoca, allora ecco che dietro quel quadro non c’è solo la mano di un pittore, c’è con tutta probabilità la mano di un artista. E quando queste emozioni vengono profuse anche da altre (o da tutte) le sue creazioni, allora il sospetto diventa una certezza: si è davanti a un “vero” artista. Che ne dite?
AUTORE: SIMONE FAPPANNI © RIPRODUZIONE DEL TESTO RISERVATA