DIPINGERE LA DISABILITÀ CON I COLORI DELL’ANIMA: FANTATO ESPONE ALL’ACCURSIO

Loredana Fantato, Diversamente donna, olio su tela

MILANO. Dipingere la disabilità con i colori dell’anima”. Questo è il significativo titolo della personale di Loredana Fantato che si tiene a Milano all’Accursio dal 2 (inaugurazione alle 18) al 28 febbraio. Si tratta di una raffinata artista veneta.

«Ho incontrato la disabilità all’età di trentanove anni – spiega – quando è nata la mia terza figlia con Sindrome di Down. Più che un incontro è stato uno scontro con una realtà di cui poco sapevo poiché, come tanti, fino a quel momento ne ignoravo l’esistenza. 

Dopo l’accettazione delle peculiarità che ciò comportava, ho scoperto negli anni sulla mia pelle quanto fortemente siano radicati i luoghi comuni nei confronti dei disabili “mentali” che sono visti come   persone semplici, caratterialmente simili (sono buoni, sempre allegri, amano la musica, ecc.), spesso associati a grande mancanza intellettiva, pochezza di desideri, aspirazioni affettive o lavorative ma a grande mitezza; luoghi comuni che ne limitano la socializzazione con i coetanei, l’inclusione, la partecipazione, lasciandoli sempre al margine della società». 

Ecco quindi l’idea. «Dipingere persone con disabilità è stata una sorta di evoluzione catartica di un personale percorso artistico iniziato molti anni prima con la scrittura. «Per continuare questa narrazione – conclude – ho deciso di dare vita ad un progetto pittorico con una serie di ritratti di bambini e giovani con Sindrome di Down che ho intitolato “I Colori dell’Anima” proprio per raccontare attraverso piccoli dettagli quali un sorriso buffo, uno sguardo fiducioso, un’espressione imbronciata o curiosa, l’unicità di ogni soggetto con SdD, la complessità del suo mondo interiore, la presenza di sogni, aspirazioni e perché no, di delusioni, nella speranza di evocare nell’osservatore il giusto rispetto». Questa mostra presenta una serie di lavori recenti di questa serie di opere.

Loredana Fantato è una vera e propria alchimista dell’immagine e del colore. L’artista, infatti, riesce a tradurre le sue emozioni in quadri connotati da una profonda meta-narrazione che emerge, poco a poco, davanti agli occhi dell’osservatore.

La figura, il ritratto, le composizioni floreali, così come i soggetti appositamente eseguiti per i più diversi temi, anche complessi come quello della Shoah e delle deportazioni o quello della violenza sulle donne, sono affrontati con autentico spirito creativo. Il risultato complessivo che ne deriva riesce sempre a sorprendere.

Nei suoi lavori, infatti, emerge la sincerità di fondo con cui Loredana esegue ogni tela, pervenendo a una sintesi formale che possiede il raro dono della soavità. Un aspetto, questo, che emerge anche scorrendo il ciclo di pezzi dedicati all’universo delle note: musicisti di ogni età, con abbigliamenti a volte stravaganti altre volte classici e distinti, appaiono rapiti dai brani che stanno eseguendo. Ed è proprio in quegli istanti che li vediamo impressi sul supporto telaceo, colti in attimi irripetibili, quasi d’estasi. Una musicalità nascente, questa, che si coglie anche nella continua ricerca di equilibrio fra toni, luci e ombre che animano i quadri di Fantato.

(Simone Fappanni)