VANESSA INCONTRADA E RUBENS: UN BINOMIO PERFETTO PER RIBADIRE CHE LA BELLEZZA NON HA ETÀ

Peter Paul Rubens, Agrippina e Germanicus (National Gallery of Art), fonte: Wikipedia

MILANO. Per anni abbiamo visto sfilare delle modelle magrissime, a volte al limite dell’anoressia, qualcuna con una taglia 34, anche sulle passerelle di alcune note maison (https://www.yeslife.it/2020/03/03/modelle-anoressiche-spettacolo-aberrante-milano/). Questa scelta, se non letta con la dovuta attenzione e cautela, poteva suggerire persino un principio molto pericoloso: più si è magri più si è belli. Qualche ragazzina, e non solo, ci ha creduto.

E lo ha fatto a tal punto che, per assomigliare a quelle indossatrici ed entrare in quelle taglie striminzite, XXS, si è sottoposta a diete estenuanti. Perché nella società moderna, vale la pena ribadirlo, pare conti più apparire che essere. E apparire fa rima con “apparire magri”. Una prospettiva, quella del più si è magri più si è belli, che cozza fortemente con la bellezza in quanto tale che è diversità.

Per fortuna, da qualche anno a questa parte si registra un’inversione di tendenza, tanto che anche le case di moda hanno deciso di allontanarsi da questa “pericolosa” ambiguità. Si sono convinte a presentare, nelle loro collezioni, le linee curvy, espressione per indicare, più o meno, quelle che una volta venivano chiamate “taglie forti”.

Per queste ragioni è davvero un segnale forte quello degli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana nell’avere scelto come testimonial della loro nuova linea curvy l’attrice, conduttrice televisiva e modella Vanessa Incontrada.

Un video con gli scatti che vedono protagonista Vanessa Incontrada

Ed è un segnale ancora più significativo se si pensa che la stessa Incontrada è stata oggetto di ingenerose quanto insensate critiche al suo corpo che, col passare degli anni e come è logico, non è più longilineo come agli esordi.

A questa maleducazione, Vanessa ha risposto con i fatti: posando per un nudo artistico per la copertina di “Vanity fair” in cui ha ribadito – non ce ne sarebbe stato bisogno se non ci fossero state quelle osservazioni fuori luogo – che la bellezza e il fascino non dipendono dalla taglia dei vestiti. Molto azzeccato anche il titolo del servizio e dell’intervista: “Nessuno mi può giudicare”. Chapeau!

La copertina di Vanity Fair

Vanessa è andata addirittura oltre. Infatti, negli scatti per la casa di moda milanese viene ritratta in scenari che rimandano chiaramente alla ricchezza dei quadri di Pieter Paul Rubens. Si veda, a titolo puramente eseplificativo, Agrippina e Germanicus (National Gallery of Art, nella foto in apertura)

In particolare la Incontrada viene circondata da fiori e stampe che tanto ricordano i motivi cari al brand meneghino che si compenetrano con i tessuti che la fasciano morbidamente. Al grande pittore fiammingo sono ispirati anche i dettagli di luci e colori che pongono al centro la bellezza in quanto tale. Insomma la bellezza di una donna come Vanessa che non vuole affatto ostentare. Ma fa di più: vuole essere.

 AUTORE: SIMONE FAPPANNI