MILANO. E’ stata prorogata fino al 9 luglio “Atmosfere padane”, la mostra personale di Fulvio Fiorini allestita all’Accursio di Milano . Si tratta di un importante appuntamento espositivo per l’acquerellista cremonese che nel capoluogo meneghino propone una scelta di opere recenti.
«È un evento molto emozionante – spiega il pittore – perché mi consente di confrontarmi con il pubblico milanese attraverso lavori che esprimono il senso della mia ricerca sulla natura che svolgo ormai da tantissimi anni». In effetti la rassegna propone pezzi, spesso di grandi dimensioni, in cui è proprio la natura a essere protagonista.
Velatura dopo velatura, Fiorini riesce infatti a portare sulla carta la poesia di scorci noti e meno noti, spesso ripresi en plein air, alla maniera degli impressionisti francesi.
Fulvio ama infatti un contatto “diretto” con i paesaggi, anche insoliti, che dipinge con passione e autentico trasporto. Una capacità “narrativa”, questa, che gli ha permesso di conseguire importanti riconoscimenti, tenendo anche apprezzate dimostrazioni dal vivo d’acquerello in seno a prestigiosi eventi culturali.
Ha vinto, fra l’altro, un’edizione del Premio “Giuseppe Bonisoli” e diversi altri concorsi. Il suo particolare stile è basato soprattutto su interessanti studi prospettici a cui accorda precise scelte tonali. Rimanendo sempre e comunque “fedele” a se stesso, rinunciando, cioè, a lasciarsi suggestionare da superflui -ismi che, in quanto tali, la renderebbero meno efficace, privandola di quella chiara vocazione verso la sperimentazione che risulta l’elemento distintivo.
Una “fedeltà” che nasce, dunque, dalla volontà di rappresentare ciò che l’artista sente profondamente, come del resto appare evidente dalle scelte che egli attua, sia raffigurando volti di persone a lui care o frutto di pura immaginazione, sia lasciandosi piacevolmente ammaliare da scenari e paesaggi che mostra di conoscere profondamente.
SIMONE FAPPANNI