KALEIDOSCOPE, LA DANZA DEL CAOS: PERSONALE DI BERKH NELLA CITTÀ DELLA LEONESSA

Un’opera in mostra

BRESCIA. L’arte è spesso uno specchio dell’anima, un riflesso delle esperienze, delle influenze e della complessità della mente umana. Jonathan Berkh, artista viennese di risonanza internazionale, ci guida in un mondo di prospettive articolate attraverso la sua mostra personale intitolata “Kaleidoscope”, allestita dal 27 gennaio (inaugurazione alle 18) al 10 febbraio alla Solis Wine Art Gallery.

Con oltre due decenni di attività come artista contemporaneo, Berkh ha avuto una carriera eclettica che ha abbracciato le arti coreografiche e visive. Il suo bagaglio di ballerino e coreografo jazz contemporaneo ha contribuito a plasmare la sua visione artistica, ponendo l’accento sulle differenti prospettive dei partecipanti – coreografi, ballerini e pubblico. Questa prospettiva multidimensionale emerge come filo conduttore nelle sue opere, dove le strutture, le coreografie e gli elementi esterni ed interni interagiscono in un intricato sistema di corpi, spazi, strutture, pensieri e anima.

La danza è un elemento chiave del suo lavoro, in quanto Berkh è stato in grado di catturare il movimento fisico e la fluidità dell’espressione corporea, mantenendo intatta la sua radice coreografica. Questo aspetto conferisce alle sue opere una dinamicità unica e una profondità che riflette l’interazione continua tra corpo e spazio.

Berkh ha portato la sua arte in tutto il mondo, con mostre e partecipazioni a eventi artistici che spaziano da Vienna a Eindhoven, da Madrid a Milano. La sua carriera ha subito una breve interruzione tra il 2009 e il 2015, ma questo periodo ha contribuito a forgiare una nuova visione creativa, dimostrando la sua dedizione alla sua arte.

La mostra “Caleidoscope” offre un’opportunità unica di immergersi nella psicologia e nell’inconscio di Berkh. Le sue opere sono una celebrazione dell’armonia e della complessità. La parola “caleidoscopio” si rivela essere un leitmotiv nelle sue opere, incarnando la fantasmagorica alternanza di luci, colori, immagini e figure. Berkh sfida gli osservatori a trovare armonia nell’apparente caos, a scoprire il significato nelle rovine, a sognare attraverso i colori vivaci e vibranti delle sue opere.

Il suo lavoro è psicologico per natura, comunicando attraverso strati profondi e sottintesi. 

Le parole di Berkh svelano il processo creativo che sta dietro alle sue opere, in cui destruttura e riorganizza materiali, esplorando i loro limiti e potenzialità. Il suo utilizzo di una varietà di materiali, dall’acrilico all’inchiostro cinese, mette in evidenza la sua versatilità e il suo desiderio di esplorare nuove vie espressive.

Le opere di Jonathan Berkh riflettono la sua propensione per l’analisi delle strutture, portando l’osservatore in un viaggio psicologico attraverso l’inconscio. La sua arte è un’armonia vibrante, un caleidoscopio di luci, colori, immagini e figure che possono essere interpretate in molteplici modi. La sua opera ha la capacità di ispirare positivamente e di comunicare messaggi profondi.

L’artista afferma: “Quando lavoro, esploro fino a che punto un materiale può allungarsi, destrutturando le sue capacità e caratteristiche. È fondamentale rispettare le limitazioni di ciascun materiale e solo comprenderle appieno permette di sfruttarle al massimo.”

L’arte di Jonathan Berkh è una forma di semplificazione, una destrutturazione del mondo per comprenderlo meglio. Divide le complessità in parti comprensibili e ritrae i pensieri in modo semplice. Il suo lavoro con materiali vari, dalle tele decostruite agli acrilici e all’inchiostro cinese, riflette la sua natura sperimentale e il desiderio di esplorare le potenzialità espressive di ogni medium.

Jonathan Berkh:

“Il caos segue leggi (della natura, della fisica) come l’entropia, la distribuzione uniforme, l’attrazione e la repulsione reciproca, le interazioni, ecc. Generalmente chiamiamo caos qualcosa di cui non conosciamo o riconosciamo il significato, le strutture e l’ordine. Il caos perfetto è equilibrio, armonia e bellezza. L’universo, la natura non toccata dall’uomo, sono strutture caotiche in continuo cambiamento perché queste leggi sono attive, in continuo funzionamento e non invece fisse. Perciò , la nostra realtà è molto fragile, soprattutto nel nostro tempo. Un momento è pace, quello dopo è guerra. Andiamo a dormire in una democrazia e ci svegliamo il giorno dopo in un’autocrazia. Cambiamenti climatici, disastri naturali. Le mie opere sono rappresentazioni astratte di queste strutture in pericolo, al collasso, crollanti, tumultuose e mutevoli, di natura ecologica, economica, sociologica, ideologica e psicologica”.

LUOGO: Solis Wine Art Gallery

CURATORE: Vanni Rinaldi

INDIRIZZO: Via Indipendenza 31a Brescia 

ORARI E GIORNO OPENING: Sabato 27 gennaio dalle ore 18:00 INGRESSO: Ingresso libero

TELEFONO PER INFORMAZIONI: +39 339 396 1566 E-MAIL INFO: veridieci@gmail.com