LE STAGIONI DELLA VALPADANA NEGLI SCATTI DI CARLO CAPURSO: RETROSPETTIVA AL MUSEO DI STORIA NATURALE

Un celebre scatto di Capurso lungo il Po al tramonto

CREMONAL’estate scorsa la tragica scomparsa di Carlo Capurso, fra i decani della fotografia cremonese, ha suscitato un vasto cordoglio. A quasi un anno dalla morte, il Museo Civico di Storia Naturale,  con la collaborazione dell’amministrazione comunale e il patrocinio del Comune di Borno, tra le mete preferite del fotoreporter, dedica un’ampia retrospettiva che si apre mercoledì 13 marzo alle 17 negli spazi di Via Ugolani Dati 4. «Le fotografie esposte – spiega il curatore, Simone Fappanni – sono in buona parte quelle che Capurso intendeva proporre a Milano nel corso di una mostra che stava preparando con la consueta cura. Si tratta di scatti in cui si colgono i multiformi aspetti del nostro territorio nell’alternarsi ciclico delle stagioni, sia con fotografie storiche, presenti in prestigiose pubblicazioni, ad altre, realizzate negli ultimi anni, quando Carlo è passato dall’analogico al digitale. Il verde, il marrone e i tanti colori che compongono gli scorci della campagna cremonese sono ammantati di luce che ora si fa morbida e asciutta, come in certi tramonti autunnali, ora più delicata, come in quelli primaverili. Senza dimenticare le vedute nebbiose e quelle connotate dalla dolce presenza della neve in inverno, per poi esplodere d’estate in bagliori improvvisi. Sono, dunque, visioni della terra padana quelle di Capurso, avvolte da un silenzio quasi surreale, nel quale la presenza umana si fa vigile ma discreta, rispettosa di quanto la natura ci offre. Quella di Carlo è dunque un’autentica visione contemplativa ed estatica del reale che si carica di fascino e a volte persino di mistero. Ed è questo il senso più vero e profondo della ricerca di questo eclettico fotoreporter che in tanti anni di sperimentazione è pervenuto a uno stile immediatamente riconoscibile, anche quando ad essere davanti all’obiettivo non sono solo vedute padane, ma anche l’altrettanto amatissima montagna, tanto che si sta pensando di allestire una mostra tematica a Borno, e le figure, specie quelle femminili, colte in attimi quotidiani. Capurso lascia, quindi, un’eredità umana inestimabile, essendo stato un vero e proprio “signore d’altri tempi”, dai modi garbati e cortesi, e un patrimonio fotografico di assoluto rilievo». Ricordiamo che è stato Socio del Club Alpino Italiano, giornalista pubblicista e, dal 1998, portavoce della sezione Cremonese del W.W.F, nonché socio del Mountain Wilderness e direttore responsabile del “Nuovo rododendro”, periodico del Club Alpino Italiano di Cremona. E’ stato collaboratore fotografico del SPT, Servizio Promozione Turistica del Cremonese, e del periodico “Cremona liutaria”. Ha tenuto una quarantina di mostre personali, a cominciare dal lontano 1979, a Cremona e in altre località del Nord e centro Italia. La rassegna, intitolata “Le stagioni della Valpadana”, è visitabile gratuitamente fino al 14 aprile. Orari: martedì, venerdì, sabato e domenica 9-14, mercoledì 9 -17, giovedì 9-16.