STUDIO PER UNA SCULTURA: LA MOSTRA ROMANA DI FRANCESCO BRIGIDA

Un’opera in mostra

ROMA. Per la mostra personale di Francesco Brigida “Studio per una scultura” presso la AOC F58 Galleria Bruno Lisi, a Roma, con la curatela di Camilla Boemio il fotografo ha realizzato ritratti maestosi, per riflettere sul corpo, nella forma nel senso più astratto, l’identità e la storia dell’arte.

Con il tempo e l’esperienza Brigida ha sviluppato il proprio linguaggio fotografico. Si sente attratto da “l’eleganza dei movimenti e l’equilibrio delle forme del corpo”, preferendo comunque un approccio essenziale. Mi dice che “quando si avvicina ad un nuovo progetto trascorre molto tempo studiando e ricercando nuovi riferimenti, idee, dipinti, poesie o film che in qualche modo lo ispirino”. Preferendo assorbire le contraddizioni durante il complesso processo di creazione.

La mostra prevede una selezione della serie esposta lo scorso anno a Milano, le cui fotografie sono caratterizzate da raffinati neri profondi, che delineano un percorso di esplorazione del corpo e della forma in senso più astratto, dialogando con lo spazio espositivo della Galleria Bruno Lisi.

Le pareti della galleria saranno utilizzate come pagine tridimensionali bianche, giocando con il diverso formato delle immagini e le dimensioni dello spazio. L’artista ha deciso di esprimere in questa mostra le potenzialità di ciascun gruppo di immagini adattate allo spazio. Preparando un layout abbastanza nuovo per questa personale, che collega facilmente lo spettatore all’immagine.

Brigida trova ispirazione nella scultura antica e nella storia dell’arte, creando delle immagini che studiano il linguaggio del corpo e dialogano con il movimento. “Stvdio per vna scvltvra”, come ha scritto per la sua prima mostra alla Alessia Palladini Gallery il pittore e scrittore Giammarco Falcone è una ricerca sulle possibilità di rappresentazione che un corpo può assumere. L’artista per due anni ha lavorato con un sola modella. “Il nudo dona al corpo uno stato di linearità e purezza ideale, preparando il soggetto ad essere fotografato, attingendo dal vivo dei suoi movimenti. Il corpo sembra modellato come se si trattasse di vera e propria materia fisica scolpita. Uno studio preparatorio alla scultura. Relazionarsi alla scultura antica significa allenarsi ad osservare la natura, i suoi tempi e le trasformazioni.”

Dal 5 al 23 febbraio alla AOC F58 Galleria Bruno Lisi

Opening Lunedì 5 Febbraio dalle ore 18