UNA GRANDE MOSTRA PER CELEBRARE IL CENTENARIO DELLE TERME BERZIERI E L’ECLETTISMO ARTISTICO DI GALILEO CHINI

Una sala della mostra di Galileo Chini Ph Lorenzo Moreni

SALSOMAGGIORE TERME (PR). Se ogni città, nell’immaginario collettivo, si identifica con i luoghi, gli edifici, i monumenti che meglio la rappresentano, Salsomaggiore può vantare, come simbolo dell’unicità del proprio patrimonio culturale, un gioiello straordinario dell’Art-Déco termale: Palazzo Berzieri.

Da quando è stato inaugurato il 27 maggio 1923, il Berzieri è diventato manifesto, scenografia, sfondo di una città frequentata, all’epoca, dalla ricca borghesia per le cure termali e come luogo di evasione, occasione di mondanità e di svago.

Per celebrare il centenario dell’iconico monumento e, contemporaneamente, ricordare il 150° anniversario della nascita di Galileo Chini, artefice delle molteplici invenzioni decorative del Palazzo, è stata inaugurata, il 27 maggio scorso, nella città termale, una grande mostra intitolata “Oro e Oriente. Galileo Chini a Salsomaggiore Terme”.

Curata da Maurizia Bonatti Bacchini, storica dell’arte e studiosa del Liberty, e da Valerio Terraroli, professore ordinario di arte e restauro all’Università di Verona, la mostra è un percorso diffuso e si sviluppa in due sedi prestigiose: la Corte Civica Tommasini e l’ex Grand Hotel des Thermes (oggi Palazzo dei Congressi).

L’esposizione, che comprende 120 pezzi, alcuni inediti, celebra l’unicità artistica delle Terme Berzieri, tempio della salute, ma soprattutto luogo in cui la simbologia, spesso celata, nelle preziose decorazioni ceramiche e pittoriche di Galileo Chini, inneggia al culto dell’acqua salsoiodica come sorgente di fertilità.

Protagonista quindi è il grande maestro toscano che, grazie all’intesa umana e professionale con il progettista del Berzieri, l’architetto Ugo Giusti, e all’ispirazione artistica condivisa, raggiunge il vertice del proprio eclettismo espressivo con il vasto repertorio di invenzioni decorative realizzate nel Tempio dell’acqua termale.

Il percorso tematico della mostra intreccia le vicende della vita artistica e personale di Galileo Chini con la genesi del progetto architettonico di Palazzo Berzieri, accompagnando il visitatore in un viaggio nel tempo e nello spazio tra Oriente e Occidente, con un crescendo di colori, luminose trasparenze e i bagliori dell’oro.

Alla Corte Civica Tommasini, la mostra si sviluppa su due livelli: al pianterreno sono esposti alcuni rari modelli, gessi e stampi della produzione decorativa del Berzieri, rappresentativi dell’importante commissione ricevuta, nel 1919, dalla Manifattura Fornaci di San Lorenzo, nel Mugello, la fabbrica della ceramica di cui Galileo Chini era Direttore Artistico.   

Al primo piano si entra nel vivo di un percorso coinvolgente ed emozionante articolato secondo i temi più rappresentativi della ricerca artistica del maestro, riferibili ai simboli e alle iconografie degli apparati decorativi interni ed esterni del Berzieri.

Vasi in ceramica decorati a mano, fioriere iridescenti, pannelli ornamentali, forme zoomorfe e floreali, piastrelle in grès policromo, grandi dipinti…..  Ogni oggetto racconta l’inesauribile creatività dell’artista, e richiama le diverse suggestioni stilistiche che Galileo Chini ha saputo organicamente fondere in quel capolavoro di sintesi ornamentale che è il Berzieri.

La mostra prosegue negli ambienti sontuosi e scenografici dell’ex Grand Hotel des Thermes; qui il richiamo all’Oriente, già evidente nei decori del Berzieri, diventa preponderante e gli oggetti esposti, che documentano le esperienze personali e artistiche vissute da Galileo Chini nel suo soggiorno in Siam, trovano la loro collocazione ideale.

Così, sullo sfondo arabescato dei soffitti del Salone Moresco, gli uccelli dalle ali spiegate e le delicate farfalle dei paraventi, di stile giapponese, sembrano voler raggiungere in volo la luce dorata della grande cupola centrale.   

Occorre lasciarsi trascinare dalle suggestioni che questa mostra sa creare per vivere le atmosfere di un Oriente favoloso e scoprire i diversi volti di Galileo Chini, uomo modernissimo e immaginifico artista del Novecento.  

La mostra è visitabile fino al 18 settembre 2023

Per informazioni : Ufficio IAT di Salsomaggiore-0524 580211 visitsalsomaggiore.it

DANIELA TUBERTI