LIGHTS AND SHADOWS: BORGO, BERTOLDI E DOTTA ALLA SOLIS ACADEMY

Francesca Borgo, Flowering fire, courtesy of the artist

BRESCIA. La nuova proposta espositiva di Solis Academy di Brescia è una tripersonale che riunisce artisti che praticano con notevole successo le strade della sperimentazione. Si tratta di Francesca Borgo, Sofia Bertoldi e Fabrizio Dotta. La mostra, visitabile gratuitamente nelle spazi di via Indipendenza 31, verrà inaugurata sabato 28 gennaio alle ore 18.00 con la presentazione del critico Simone Fappanni.

«Il colore, la terra e il silenzio: sono questi gli elementi distintivi – secondo Fappanni – che connotano le atmosfere di luce di Borgo da cui discendono impressioni che, già a un primo sguardo, risultano estremamente seducenti e portano l’osservatore al centro dei suoi quadri. Ecco allora che la dimensione compositiva più profonda della pittrice si anima di una naturale vocazione introspettiva che accosta e sonda, mediante raffinati passaggi tonali, quella dimensione del percepire che va oltre la mera osservazione oggettuale delle cose. In altre parole, Francesca non rappresenta la realtà fattuale per quanto è o appare, ma impiegando duttilmente misure di carattere astratto-informale, restituisce, anzi consegna all’osservatore frammenti del suo vissuto, quasi fossero istantanee emozionali di un sentire che cerca nel qui e non in un altro dove, le ragioni più profonde del volgersi oltre lo sguardo».

Sofia Bertoldi, Insonnia, courtesy of the artist

Mentre «la particolare declinazione astratto-informale che si coglie nel percorso compositivo di Bertoldi conduce alla scoperta di una dimensione “intima” della materia, riflesso di un cammino interiore, di ricerca e sperimentazione, che s’innerva in una graffiante stesura cromatica che si distingue per la coinvolgente potenza espressiva. Ci si trova di fronte, già a una prima visione dei suoi lavori, a una pittura che nasce da una gestualità che trova le sue ragioni poetiche in una coralità profonda, quella che sonda le sfaccettatura del vivere e le traspone efficacemente sulla superficie del supporto telaceo facendosi modulazione autentica del sentire. Sono, dunque, immagini tutte mentali, quelle che si affermano, poco a poco, alla mente, e che si imprimono a lungo nel pensiero data la loro consistenza che si fa magmatica, quasi caleidoscopica, muovendosi, con convincente calibratura cromatica…».

Mentre «la vocazione sperimentalista di Dotta si esplicita in dipinti dalla forte connotazione espressiva in cui il colore si spande e libera nello spazio facendosi “materia viva”.

Il pittore scandaglia, infatti, l’interiorità umana servendosi di pigmenti che si muovono magmaticamente sulla superficie della tela e di campiture precise e attente. In questo modo egli immerge l’osservatore all’interno di un universo dove la materia si fa elemento distintivo, connotazione profonda di una dimensione, tutta mentale, che rivela la multiformità del sentire mediante un’aerea e conclamata gestualità.

Un quadro di Fabrizio Dotta

Si tratta di una sorta di sintesi semantica che consente di creare un perfetto bilanciamento, quasi a sottolineare sia gli aspetti razionali che quelli irrazionali dell’uomo secondo una narrazione fatta di precise e inappuntabili accentazioni visive».

La tripersonale è aperta al pubblico fino al 28 febbraio, nei seguenti orari: da martedì a giovedì dalle ore 8.00 alle 14.00 e dalle 17.00 alle 22.00, venerdì dalle ore 8.00 alle 14.00 e dalle 17.00 alle 24.00, sabato dalle 8.00 alle 14.00 e dalle 17.00 alle 2,00, domenica dalle 8.00 alle 14.00, lunedì chiuso. Ingresso libero.

Durante la serata inaugurale è prevista, alle ore 20, una sfilata di moda con abiti di Titilla Vintage, mentre alle 21 si terrà un dj-set con Daniel Caldera.