SONCINO. Inaugurata nei giorni scorsi al Museo della Stampa – Centro Studi Stampatori Ebrei Soncino, la mostra dell’artista bresciana Maria Zanolli, si intitola Fuoriverso.
Dopo gli interventi di benvenuto e di ringraziamento di Giuseppe Cavalli, Consigliere Pro Loco, di Ernesto Roberto Barbaglio, Consigliere Provinciale e Sindaco di Pianengo (Cr) e di Federica Brizio, Presidente del Consiglio Comunale di Soncino, Francesca Perotti, Conservatore del Museo, ha presentato l’artista.
Maria Zanolli, originaria di Brescia, si laurea in Comunicazione e Media a Milano e consegue una laurea specialistica in Giornalismo ed editoria a Verona, con una borsa di studio per la preparazione della tesi, dedicata alla rivista veronese Anterem, di diffusione nazionale.Nel 2007, a Verona, vince il Primo Premio Internazionale di Poesia Lionello Fiumi. Maria frequenta la scuola – bottega del maestro Luciano Pea, avvicinandosi al mondo dell’arte incisoria e realizzando incisioni calcografiche, con la tecnica dell’acquaforte, dell’acquatinta, e creando anche cianotipie e cianocollage. Maria Zanolli è un’artista eclettica, versatile, una creativa, giornalista, pubblicista, poetessa, scrittrice, autrice di diverse pubblicazioni per Nuovi Argomenti di Mondadori, per Atelier Poesia.
Le sue poesie sono contenute in riviste di settore ed antologie di poesia italiana. Maria organizza laboratori di poesia per adulti e bambini ed iniziative culturali come “Leggiamo Poesia”, incontri di lettura condivisa, e “Cammino e Poesia”, connubio tra poesia e trekking, passeggiate poetiche in mezzo alla natura. Maria Zanolli presta, inoltre, servizio volontario presso l’Associazione Equipark di Salò (Bs), il Parco degli Asinelli, dove si prende cura di questi straordinari animali, e sta frequentando anche un corso di formazione per Guida Ambientale, Naturalistica ed Escursionistica.Emozionante e coinvolgente la sua lettura interpretativa di alcune sue poesie, tratte dall’ultima pubblicazione “La Misura del Vuoto” , con l’accompagnamento musicale del sarod, una sorta di liuto della tradizione classica indiana del Nord Hindustan, suonato dal musicista e compositore Paolo Camisani di Manerbio (Bs).
La mostra presentata al Museo, “Fuoriverso. Poetry of fragility. Frammenti di un tempo sospeso”, propone una selezione di opere realizzate negli ultimi tre anni e, quindi, in parte anche nel periodo pandemico del lockdown e delle chiusure forzate. Si tratta di incisioni, cianotipie, cianocollage, stampe letterpress con brevi versi che mostrano le grandi passioni della nostra artista: la poesia, l’arte, la natura.La natura è la fonte di ispirazione di tutta la sua produzione, poetica ed artistica.
Una passione che affonda le radici nell’ infanzia di Maria quando, bambina, si fermava ad ammirare gli alberi, ascoltando il rumore delle foglie, la voce del vento, del mare, delle onde, ascoltando anche il silenzio della natura. Passione divenuta sempre più grande con il trascorrere del tempo e compagna della sua quotidianità. Una passione che l’avvicina ai poeti romantici, accomunati da una sublime passione per la natura, che diventa luogo di rifugio per ritrovare sé stessi, la propria essenza. La natura come sinonimo di pace, armonia, equilibrio interiore, bellezza e perfezione.
Per Maria Zanolli, la natura è l’arte eccelsa della perfezione. Il poeta romantico inglese William Wordsworth, nella Prefazione alle Lyrical Ballads, Manifesto del Romanticismo inglese, introduce i concetti di poesia, natura, emozione che descrivono perfettamente anche il pensiero di Maria. La poesia è “lo spontaneo fluire di sentimenti potenti” che scaturiscono dal contatto con la natura, che diventa parte integrante dell’esperienza emotiva dell’individuo.La natura partecipa delle nostre emozioni. E, attraverso la natura, Maria Zanolli produce straordinaria poesia.
Rielaborando un pensiero del poeta italiano Umberto Fiumi, per Maria la poesia è “il legame che ho sentito sin da bambina con le parole e con il mondo”.E allora la poesia può essere concepita come una sorta di viaggio di esplorazione del vissuto dell’autrice e dell’emozione del lettore. Quel sottile, ma profondo fil rouge che si instaura tra il poeta, che è nascosto dentro le pagine del libro, dentro le parole della poesia, e il mondo che sta fuori.
Autrice: Francesca Perotti