LA FORZA DELLA DONNA: RASSEGNA ACAV APS AL SOAVE

Emma Azzi, Donna: la rivincita, installazione (part.)

CODOGNO. La forza della donna, tradizionale mostra dell’Acav APS, Associazione Culturale Arti Visive, giunta alla tredicesima edizione era prevista, come di consueto, l’8 marzo, nella sale del Soave di Codogno.

 Impossibile pensare di poterla allestire dato che nella cittadina lodigiana, in quel periodo, era stata istituita la cosiddetta “zona rossa”, cioè un cordone sanitario a tutela degli abitanti che non potevano né uscire né entrare dall’abitato.  

Ma l’arte è più forte di ogni batterio. E quindi, la mostra è stata prima realizzata online e ora in presenza. L’inaugurazione, nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19, è in programma sabato 17 ottobre alle ore 17. «Dietro a ogni opera – afferma la presidente del sodalizio, Emma Azzi, nel dépliant predisposto in vista della mostra “in presenza” – vi è una tecnica non improvvisata, ma frutto di un lungo percorso di ricerca. Ogni autore, con le sue opere, ha la dote di evocare emozioni e riflessioni ed è dunque capace di cogliere i diversi aspetti della vita, reale e immaginaria».

«Questa esposizione – spiega il critico Simone Fappanni – consente di apprezzare il talento e la creatività di artisti che, operando sia con tecniche sia con altre d’intonazione sperimentale, oltre a stili diversi, sanno attrarre l’osservatore coinvolgendolo con i loro lavori.  

Mai semplici, mai scontati, com’è il senso di questa rassegna, ormai appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di Beaux-Arts. Perché la forza delle donne sta proprio, prendendo a presto il titolo di una famosa hit, in ciò che esse non dicono, ma che fanno. Un agire spesso silenzioso, che non chiede applausi o ricompense in quanto atto di puro amore e di assoluta dedizione. Sono madri, mogli, sorelle, amiche, nonne… che hanno un’energia, prima ancora mentale che fisica, che sorprende e affascina.

Ed è la stessa che sottende l’agire creativo delle donne, più forte di ogni cosa, persino del destino avverso.  Ne è un eloquente esempio Artemisia Gentileschi, forse la pittrice più conosciuta al mondo.  Quella giovane donna che non avendo avuto giustizia da chi avrebbe dovuto punire la violenza che ha subìto, ha trovato una ragione per andare oltre l’ostacolo facendo ciò per cui si sentiva da sempre portata, ovvero l’artista».

Si possono ammirare, fino al 19 ottobre, le opere di Mela Andena, Nicoletta Reinach Astori, Emma Azzi, Marisa Bellini, Arianna Bianchi, Anna Josè Buttafava, Mayra Castellon Barrientos, Imad Al Chamali, Claudia Facchi, Giuliana Facchi, Giovanna Ferrari, Mariarosa Gavardi, Fabrizio Giardina, Gabriella Grazzani, Giuliana Marchesi, Giuliano Mantovani, Vilma Dule, Adele Polenghi, Michela Grossi, Enrica Carla Lauria, Giacomo Mazzari, Pierangela Pagani, Emily Pavanello, Roberto Patola, Maria Peverali, Arduino Quintini, Maria Camilla Rita Rap, Angela Riboldi, Annamaria Scatigna, Marina Sissa, Giuseppe Torresani, Vittoria Salati, Ariela Salcini, Valeria Buzilan, Elisabetta Piccirillo, Alfio Samarati, Natalia Shchedrova e Caterina Mariani.

INFO Sede: Vecchio Ospedale Soave Via Gondolfi 6, Codogno. Orari di apertura: 10-12, 15-18. Ingresso gratuito nel rispetto delle norme anti Covid-19