L’IMPERATRICE ANGILBERGA NEL VOLUME DI MORENGHI

CREMONA. In occasione della Fiera autunnale del libro 2023 e incontri con gli autori Venerdì 8 dicembre alle 17.30 nel Salone dei Quadri del Palazzo Comunale Cremona verrà presentato da Claudio Ardigò con voce recitante di Emi Mori il volume di Erminio Morenghi, germanista e scrittore, “L’imperatrice Angilberga, una donna di potere dell’Alto Medioevo tra Ragion di stato e spiritualità benedettina” uscito per i tipi dell’editore Apostrofo di Pieve San Giacomo.

Angilberga fu una delle regine carolinge che nel IX secolo dominarono in prima persona la scena storica nel travagliato confronto tra le istituzioni più significative del suo tempo, l’Impero da un lato e il Papato dall’altro, per non tacere dei potentati longobardi e bizantini minacciati dall’infiltrazione saracena. Come sostengono alcuni storici, Angilberga si impose, in veste di imperatrice e regina, come donna virile, orgogliosa, superba, avida di ricchezze, violenta e vendicativa, malvoluta da tutta la nobiltà italiana nonostante il suo matrimonio d’amore con Ludovico II il Giovane (figlio di Lotario I e di Ermengarda di Tours) e l’ingente patrimonio accumulato grazie alla generosità di quest’ultimo (in territorio cremonese possedeva, tra l’altro, le curtes di Sesto e Tencara ubicata quest’ultima nei pressi di Pizzighettone e con buona probabilità passò con il marito dalla corte regia di Sospiro). Giudizi poco lusinghieri da problematizzare alla luce della propaganda anti-imperiale del tempo, nonché del grado di potere raggiunto dalla sovrana e della sua straordinaria capacità giuridica di disporre dei suoi beni davvero singolare per una donna del suo tempo. Nella sua opera Sito, lodi e prerogative del riverendo monasterio di San Sisto di Piacenza con le vite de’ santi ch’ ivi riposano Felice Passero la riabiliterà soprattutto in riferimento agli ultimi anni della sua vita claustrale (“Deo dicata”), ricordandola come «donna di singolare e alta virtù ornata, di grandezza d’animo, di prudenza, di liberalità, di affabilità, e candidissimo specchio à tutto il mondo di vera castità».

Studiando la storia alto medievale, ci si imbatte in figure di donne di potere che, con modalità e destini diversi, hanno giocato un ruolo determinante nello scenario storico del loro tempo, i cui nomi si sono fissati nella memoria di ciascuno di noi per non essere più dimenticati, o meglio la storiografia ce li ha restituiti spesso associati alle gesta dei loro consorti coronati: Amalasunta, figlia del re ostrogoto Teodorico, Teodora, moglie dell’imperatore Giustiniano, Teodolinda, regina consorte del longobardo Agilulfo, Marozia, figura controversa della storia romana e di quella della Chiesa, Costanza d’Altavilla, madre dell’imperatore Federico II di Svevia e Matilde di Canossa, la gran contessa di Toscana. All’appello manca però Angilberga, imperatrice del Sacro Romano Impero, regina d’Italia e di Provenza, che dominò il panorama politico del IX secolo come co-regnante a fianco del marito in virtù dell’istituzione del consors Regni o Imperii, e anche dopo la morte di quest’ultimo avvenuta nel 875 a Ghedi che aprì la difficile fase della successione, non essendoci eredi maschi. Il presente studio intende quindi contribuire a far conoscere a un pubblico più vasto di lettori una donna formidabile dell’Alto Medioevo che ha saputo conciliare il non facile ruolo di sovrana, moglie e madre, nonostante i suoi momenti di fragilità e di debolezza umani, con l’esercizio delle virtù cristiane, ossia la Ragion di Stato (imperium) con la spiritualità monastica benedettina (spiritualitatis Benedictinae). Già reggitrice del  monastero di San Salvatore/Santa Giulia di Brescia (probabile luogo di nascita), fondò a Piacenza il monastero e l’ospizio di San Sisto, cui assegnò nel suo testamento dell’877 buona parte del suo patrimonio., concludendo attorno all’890 il suo viaggio terreno. Luci e ombre di una vera protagonista della scena storica del IX secolo, tutta da scoprire e che anticipa, in un certo senso, la grande Matilde di Canossa.

Prezzo di copertina del volume corredato di un appendice illustrativa  15 €.