“NEW YORK, NEW YORK!”: GLI ACQUERELLI DI LUIGI ONOFRI AL CENTRO ARTE PERINI

Luigi Onofri, 2020, New York City cm 40×40

CASTELVETRO P.NO. “New York, New York!”: questo è l’accattivante titolo della mostra personale dell’acquerellista Luigi Onofri visitabile gratuitamente al Centro Arte Perini, in Località Ponte 7, dall’11 al 30 giugno.

«La rassegna, spiega il curatore, Simone Fappanni, che già nel titolo richiama la celebre canzone portata al successo da Liza Minelli e Frank Sinatra, vuole interpretare, attraverso “i colori ad acqua”, le luci, le tinte e le emozioni della Grande Mela.

I grattacieli, le strade a più corsie su cui sfrecciano centinai di veicoli, la pioggia battente, il sole che penetra nelle enormi vetrate, così come le scintillanti insegne luminosi dei locali notturni, sono al centro della ricerca espressiva del pittore di Pordenone.

Brillantezza cromatica e innato senso del “vero” fanno di questi quadri delle prove efficacissime di un realismo moderno estremamente originale e davvero coinvolgente».  Fin da giovane età, Onofri manifesta una grande passione per l’arte ed in particolare per il disegno, specialmente come ritrattista.

La vita poi lo porta a percorrere le strade del lavoro e della famiglia e a comprimere gli spazi dell’arte in felici momenti di evasione nei quali il colore gli serve per manifestare le proprie emozioni.

In età matura affina la sua formazione artistica frequentando corsi di disegno, incisione ed acquerello e trovando, in quest’ultima tecnica, la forma di espressione pittorica più congeniale, attraverso uno stile figurativo. 

La passione per l’acquerello, gli ha permesso un particolare approfondimento della tecnica nelle sue diverse caratteristiche, acquisendo una conoscenza che ama trasferire ai suoi allievi nei numerosi corsi. È spesso invitato a esporre in rassegne di respiro nazionale e internazionale come quelle promosse dall’Associazione Italiana Acquerellisti che riunisce i migliori artisti che a livello nazionale hanno fatto della di questa tecnica il loro segno distintivo.

L’acquerellista Luigi Onofri accanto a una sua opera

«Una passione ancora inesauribile per la pittura ad acquerello, spiega nel dettaglio l’artista, alimentata fin dalla gioventù dalla voglia di disegnare, di colorare, di provare modi diversi di esprimere la propria creatività.

Sempre alla ricerca di sperimentare dal disegno a matita alle diverse tecniche: olio, acrilico, incisione, per arrivare all’acquerello in una continua sfida nel superare le difficoltà imposte dalla tecnica.

Un costante impegno nel collaudare la tecnica in tutte le sue varianti, saggiando colori, pennelli e carta alla ricerca delle migliori opportunità per affrontare la molteplicità dei soggetti e la varietà delle atmosfere.

Il perenne desiderio di confrontarsi con l’abilità degli altri artisti, imparando dai maestri più bravi, nella speranza di poter acquisire ogni possibile dettaglio, per poi trasferire la conoscenza, in 15 anni di insegnamento, a centinaia di allievi, augurandomi una diffusione della tecnica dell’acquerello ad una platea più ampia possibile.

Dal 2007 nella Associazione Italiana Acquerellisti per confrontare ed arricchire le reciproche conoscenze, non solo a livello nazionale, ma anche internazionale, partecipando con i propri lavori ad eventi europei e mondiali di assoluto prestigio.

Per oltre trent’anni ho vissuto delle emozioni di questa tecnica di pittura ad acqua, tra sfumature delicate, velature trasparenti, effetti imprevedibili, in un gioco di colori e luci che non finiscono mai e stimolano il piacere.

Ritratti, ameni paesaggi , composizioni floreali, ma anche città ricche di colori, ombre e riflessi che disegnano il profilo di un grattacielo. Città che non dormono mai, tra vetrine brillanti, lampadine che illuminano il palcoscenico della vita dei suoi cittadini, immaginando i claxon dei taxi, il rombo di motori di camion, auto e moto, il fischio della metropolitana, le parole di milioni di persone che sovrappongono indistintamente lingue e dialetti di ogni tipo.

A 74 anni, di fronte ad un foglio di carta, con il pennello in mano e la tavolozza dei colori al lato, mi sento ancora un ragazzino con tanta voglia di iniziare una nuova sfida».

E questa rassegna, in cui confluiscono una serie di pezzi dedicati a un “soggetto infinito” come la metropoli statunitense, «the city that never sleeps», “la città che non dorme mai”, come recita il ritornello della canzone di John Kander e Fred Ebb, rappresenta davvero un capitolo importante nel percorso creativo, sempre in divenire, di questo originale artistica capace di creare, velatura dopo velatura, avvolgenti atmosfere tattili.

La mostra, accompagnata da un catalogo monografico, è visitabile gratuitamente da lunedì a sabato dalle ore 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.30, giovedì solo al pomeriggio. Per informazioni, fappanni71@gmail.com.

La locandina della mostra
Il celebre brano a cui si ispira il titolo della mostra