SUCCESSO PER L’INCONTRO IN BIBLIOTECA DEDICATO AD ARTEMISIA GENTILESCHI

Marelli, Fappanni, Molinari, Agazzi e Bignardi

PERSICHELLO. Ha suscitato molto interesse, nei giorni scorsi, l’incontro in Biblioteca, promosso dell’Unione del Delmona, sulla figura di Artemisia Gentileschi, tenuto dal critico e storico d’arte Simone Fappanni alla presenza di un folto pubblico e del sindaco di Gadesco, Achille Marelli, del sindaco di Persico Dosimo, Giuseppe Bignardi e della bibliotecaria Elisa Agazzi. Dopo il saluto introduttivo dell’assessore alla cultura di Persico, Emanuela Molinari, che ha sottolineato come questa conferenza rientri nell’ambito delle iniziative che rientrano nella “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, lo studioso ha delineato la biografia della grande artista barocca, simbolo della forza e del coraggio delle donne. La pittrice romana, infatti, è stata vittima di uno stupro e di discriminazione, tanto da essere dimenticata a lungo. «Le ragioni di questo oblio – ha detto Fappanni – sono diverse e oggetto di discussione fra i critici. Le principali sono legate al fatto che, nel Seicento, era rarissimo che una donna potesse riuscire ad avere tanto successo nell’arte. Anzi, erano praticamente escluse dai consessi e dalle accademie che potevano spianare la strada ad ottenere importanti commissioni. Pertanto, dopo la sua morte, cadde nell’oblio. Inoltre, molti suoi lavori furono attribuiti al padre, Orazio Gentileschi. Non da ultimo, com’è noto, fu vittima di stupro e il processo che ne derivò ebbe un grande clamore. Venne addirittura torturata e sottoposta a pubbliche visite ginecologiche per “accertare la verità”. Lei confermò tenacemente di essere stata violentata. Purtroppo l’autore di questo atto inqualificabile ottenne una condanna ridicola, ovvero lasciare Roma, la città dove lavorava. E l’opinione pubblica, per usare un termine moderno, non si schierò con lei, tant’è vero che si guadagnò l’ingiusta nomea di persona poco seria». Il relatore, autore del volume Ti racconto Artemisia Gentileschi. L’artista del tèlos, ha ripercorso la vita dell’artista attraverso i suoi capolavori proiettati attraverso slide. La lettura delle principali opere della pittrice si è configurata, quindi, come un viaggio alla scoperta di un talento assoluto, capace di dare vita ad immagini particolarmente evocative in grado di coinvolgere profondamente. Dai primi passi nella fiorente bottega del padre, Orazio Lomi Gentileschi, dove ha iniziato a mettere in mostra le sue doti creative cristalline, al doloroso processo per la violenza subita, fino ai soggiorni in Toscana, a Napoli, a Venezia e persino in Inghilterra, Artemisia ha sempre espresso un’arte con caratteri alquanto personali, riuscendo persino a guadagnarsi la fiducia di importanti committenti, grazie anche alla brillante capacità di gestire la diffusione dei suoi quadri.