AFRO: ANTOLOGICA A CA’ PESARO CON 45 CAPOLAVORI, DISEGNI E MATERIALI D’ARCHIVIO

Afro – Il sigillo rosso, 1953 tecnica mista su tela cm 150 x 200 Collezione privata, Roma, press kit Mu.Ve press

VENEZIA. Fino al 23 ottobre Ca’ Pesaro dedica un’ampia antologica a uno dei maestri dell’astrattismo, Afro Basaldella. Attraverso 45 capolavori affiancati ad alcuni selezionati disegni e a preziosi materiali d’archivio, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna intende presentare gli anni cruciali della produzione di questo originale creativo

Questi i dettagli desunti dal comunicato stampa

Afroparte prima da Venezia e poi da Roma per portare la sua ricerca negli Stati Uniti, diventando ben presto l’artista italiano più conosciuto e apprezzato dal collezionismo americano.

Grazie alla collaborazione con l’Archivio Afro e l’arrivo di alcuni importanti prestiti nazionali e internazionali, Ca’ Pesaro rende omaggio ad un autore ben rappresentato nelle proprie collezioni e intende riportare nuova luce sull’intenso rapporto che, nei fervidi anni Cinquanta, si è instaurato tra l’arte italiana e quella americana che viveva il nascere dell’espressionismo astratto e dell’action painting.

Nato a Udine nel 1912, frequenta per lungo tempo gli ambienti culturali e artistici di Venezia e Roma. Dal periodo veneziano Afro porta con sé la conoscenza dell’arte che si era sviluppata a cavallo del Rinascimento, da Tiziano a Tintoretto, fino al Seicento. Tra la metà degli anni Trenta e lo scoppio della Seconda Guerra mondiale si avvicina agli artisti che operavano in laguna e a Roma, come Scipione, Mario Mafai, Corrado Cagli, Armando Pizzinato, Giuseppe Santomaso. A Milano frequenta lo studio di Arturo Martini e quello di Ennio Morlotti e diventa amico di Renato Birolli. Il dopoguerra registra in Italia un grande fermento culturale e si sviluppano numerose riflessioni intorno all’arte moderna, che originano altrettanti gruppi artistici. Dal Fronte Nuovo delle Arti al Movimento arte concreta, dallo Spazialismo al Gruppo Origine, fino a Corrente. Afro aderisce per un breve momento al Gruppo  degli Otto con Birolli, Morlotti Antonio Corpora, Mattia Moreni, Giulio Turcato, Emilio Vedova e Santomaso, pur mantenendosi sempre indipendente. Nel 1949 è selezionato per partecipare alla celebre mostra Twentieth Century Italian Art tenuta nel 1949 al MoMA e nel 1950 è invitato per la prima volta dalla galleria di Catherine Viviano a New York, che gli dedicherà numerose mostre monografiche fino al 1968. Durante tutti gli anni Cinquanta Afro è instancabile esploratore della cultura visiva europea e americana; a New York vede le opere di Arshile Gorky mentre a Roma arrivano, in momenti diversi, numerosi artisti americani come Cy Twombly, Philip Guston, Robert Rauschenberg, Conrad Marca- Relli, Sebastiàn Matta e Willem de Kooning, cui Afro presta il proprio studio nel 1959.

Attraverso 45 capolavori affiancati ad alcuni selezionati disegni e a preziosi materiali d’archivio, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna intende presentare gli anni cruciali della produzione di  Afro, quando l’artista è a stretto contatto con il mondo americano e porta a compimento la sua  capacità di sviluppare un linguaggio sempre personale, che unisce l’intima assimilazione della  pittura veneziana e del colore tonale alle riflessioni sul cubismo sintetico e sull’astrattismo. L’opera di Afro diventa così, nelle sale monumentali del secondo piano di Ca’ Pesaro, un grande  racconto, poetico e potente, intimo e allo stesso tempo universale, ambientato laddove la memoria  e la Storia si arricchiscono di umanità e grandezza evocativa, sostenute da una tecnica altissima e da un inesauribile amore per la pittura.

La mostra include anche una piccola ma preziosa selezione delle opere di artisti legati alla vita e alla produzione di Afro negli anni della maturità, come Matta e Scialoja, insieme ai contatti con la  scena artistica americana, tra cui il legame spirituale, a distanza di tempo, con Arshile Gorky e ilrapporto di amicizia stretto con Willem De Kooning. Direzione scientifica di Gabriella Belli. A cura di Elisabetta Barisoni e Edith Devaney.  In collaborazione con Fondazione Archivio Afro.

Fonte. Testo e foto inseriti al solo scopo di presentare la mostra, prese Kit ufficio stampa della mostra Mu. Ve press