LE ATMOSFERE INFINITE DI BRUNERI IN MOSTRA ALL’ACCURSIO DI MILANO

Sul Po. Calma bu, un dipinto di Adriano Bruneri

MILANO. Nuovo, importante appuntamento per il pittore cremonese Adriano Bruneri che espone, fino al 4 settembre alla Accursio di Milano. L’esposizione, intitolata “Atmosfere infinite”, propone una scelta di opere recenti.

In gioventù l’artista ha frequentato la bottega del maestro Ugo Benini, specializzato in copie fiamminghe. La pittura ad olio viene impiegata utilizzando spatole, pennelli e altri strumenti al fine di generare diversità negli effetti e nel risultato finale che siano rispondenti all’entusiasmo che l’utilizzo di una tecnica versatile è in grado di generare. 

Negli anni Novanta inizia a fare sintesi di tutto quello che ha imparato e sperimentato, arrivando a darsi degli obbiettivi sulla ricerca del materiale, stucco, olio, tempera e del colore. Ha partecipato a numerose mostre collettive con l’Associazione Artisti Cremonesi, di cui fa parte, ed è presente in molti cataloghi e pubblicazioni Ha inoltre ottenuto diversi riconoscimenti in mostre e concorsi provinciali e in concorsi di pittura di carattere nazionale.

«Le opere di Adriano Bruneri – spiega il curatore, Simone Fappanni –  possiedono il dono dell’evocazione. Esse, infatti, si sviluppano secondo una dimensione compositiva che inizia da una meticolosa trasposizione di elementi schiettamente realisti, definiti con precisione certosina, e si articola secondo una dimensione metaforica che ha nella distribuzione luministica del colore la sua specifica e caratterizzante chiave di volta.

Ne discendono scenari sospesi fra realtà e immaginazione in un connubio che crea accattivanti prospettive, accentazioni cromatiche che ora guardano alla surrealité ora tornano delicatamente verso una paesaggistica lirica pura e sincera, in cui non raramente si affermano anche figure, specie femminili, ricercate talvolta nel novero degli affetti familiari, che creano una piacevole e avvolgente atmosfera tattile. La sua è una pittura estremamente raffinata e colta nella quale nulla è ovvio o scontato, ma tutto diventa scoperta. E

d è pure una pittura emozionale che si nutre di un vivace senso cromatico grazie al quale il soggetto emerge prepotentemente, quasi fosse celato per un attimo da una quinta teatrale, da tinte scure in seno alle quali esso si afferma non in modo invasivo, ma sottovoce».