MILANO. È uscito in questi giorni nella collana dei Quaderni di Palazzo Duemiglia e con la copertina della pittrice bresciana Elena Borboni il libro “L’idea di femminilità nell’arte dei maestri” di Simone Fappanni. Insegnante, critico e storico dell’arte, è autore di una ventina di volumi e ideatore di Art is line blog.
In questo libro viene proposta una riflessione sulla rappresentazione della femminilità nell’arte con particolare riferimento alla simbologia presente in numerosi capolavori.
Le molteplici visioni della femminilità offerte dall’arte sottintendono, molto spesso, in modo più o meno velato a seconda dei casi, una precisa connotazione metaforica.
La scoperta di questa parte “non palese” dell’opera d’arte dedicata all’altra metà del cielo diventa pertanto un argomento di estremo interesse per avvicinare dipinti conosciuti e altri che, pur essendo forse meno noti al grande pubblico, si rivelano funzionali a una più ampia comprensione del tema in esame e delle dinamiche che lo contraddistinguono.
Va da sé che questo punto di vista, al di là degli aspetti positivi appena enunciati, risulta un angolo d’analisi del tutto particolare e per certi aspetti parziale ma, certamente anche la prospettiva di una dissertazione così configurata riesce a diventare tanto più interessante quando consente di fare cenno, se non proprio approfondire, alcuni elementi chiave e determinati passaggi dell’esperienza di quei creativi che hanno scritto immortali pagine artistiche.
La ricognizione così impostata procede in un arco temporale vastissimo, che spazia da Cimabue ad oggi.
Chiaramente, trattandosi di una sinossi, non è stato possibile scandagliare nel profondo ogni esperienza artistica attinente al tema; si è preferito, invece, offrire una campionatura credibile, entro la quale convogliare aspetti diversi ma ugualmente rilevanti.
SCHEDA. Simone Fappanni, L’idea di femminilità nell’arte dei maestri, I Quaderni di Palazzo Demiglia, 2022, pagine 90, Euro 12.
Info: fappanni71@gmail.com