VELÁZQUEZ E CERUTI FRA BRESCIA E SAN PIETROBURGO

Diego Velázquez Il Pranzo 1616-1617 olio su tela, cm 108,5 x 102 San Pietroburgo, Museo Ermitage, Photograph © The State Hermitage Museum, 202, photo by Vladimir Terebenin. Immagine inserita al solo scopo di presentare l’evento col presente articolo.

BRESCIA. Gli “scambi” culturali fra istituzioni sono spesso motivo per approfondire l’arte di autori a volte molto distanti fra loro nel tempo ma che riflettono sugli stessi ambiti seppure in maniera diversa. In questo senso non si può non ammirare il prestito incrociato che consente di ammirare, a Brescia e a San Pietroburgo, opere due maestri del calibro di Diego Velázquez e Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto .

Questi i dettagli desunti dal comunicato stampa:

A Brescia, presso Brescia Musei – Pinacoteca Tosio Martinengo

Quella tra Velázquez e Ceruti è una vicinanza di intenti che trova forma, a un secolo di distanza, sotto l’egida della realtà in un dialogo fatto di temi, composizione, ispirazione, luce. In mostra l’eccezionale prestito, finora mai esposto in Italia, de Il Pranzo di Diego Velázquez (1599-1660) proveniente da Ermitage in un importante confronto con opere di Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto (1698-1767).

Un confronto sottolineato dal riallestimento della Sala del Ceruti (XII) di Pinacoteca Tosio Martinengo, il museo che possiede il più importante corpus al mondo di opere dell’autore milanese di nascita e bresciano di adozione. Il Pranzo di Velázquez (1617 circa) è infatti esposto accanto ad alcuni capolavori della produzione pauperistica di Ceruti, il cui presupposto artistico e culturale è da riconoscere nel naturalismo seicentesco europeo, che proprio in Velázquez ebbe uno dei suoi massimi protagonisti. Tra le opere, anche alcuni dipinti provenienti dal Ciclo di Padernello come Ritratto di due ragazze (1720-25), I calzolai (1725-30) e Due poveri in un bosco (1730-35).

La cura del progetto, intitolato Velázquez per Ceruti, è affidata a Guillaume Kientz, direttore di Hispanic Society Museum & Library di New York, già responsabile delle collezioni di arte e scultura spagnola,portoghese e latino-americana al Museo del Louvre di Parigi, e curatore, nel 2015, della grande retrospettiva su Diego Velázquez al Grand Palais di Parigi.

Il Pranzo di Velázquez, parte della collezione di Caterina la Grande, fu restituito al maestro spagnolo nel1895, dopo un’iniziale attribuzione a un anonimo di scuola fiamminga. È generalmente considerato una delle prime opere del maestro, eseguita dopo la composizione dei Tre musicisti(Berlino, Gemäldegalerie)ma prima della Vecchia che frigge le uova (Edimburgo, National Gallery of Scotland), datata 1618.

Il dipinto rappresenta una tipica scena di taverna, in cui tre uomini di età diverse condividono un magro pasto intorno a un tavolo, esprimendo un atteggiamento grottesco.

A San Pietroburgo presso l’Ermitage

Grazie al prestito di Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia, all’Ermitage saranno esposte dal 2 dicembre 2021 al 23 gennaio 2022 Lavandaia (1730-1735) e Filatrice (1735) di Giacomo Ceruti, due figure femminili che portano in scena la loro dignità silenziosa in composizioni in cui la ricerca del vero restituisce con nobiltà il senso del vivere quotidiano della povera gente. Il progetto, intitolato Two paintings by Giacomo Ceruti from Brescia, è a cura diSvyatoslav Savvateev, curatore di pittura spagnola del Dipartimento diArte Europea Occidentale del Museo Statale Ermitage.

Il doppio appuntamento, nell’ambito del programma PTM Andata e ritorno, si inserisce nel percorso di relazioni internazionali che Fondazione Brescia Musei intrattiene con istituzioni culturali nel mondo. In particolare, questo scambio di prestiti offre al pubblico la possibilità di conoscere due autori come Velázquez, le cui opere sono poco presenti in Italia, e Ceruti, tra gli artisti più rappresentativi in Europadella pittura di genere.

Il progetto costituisce inoltre un’anteprima della grande mostra che Fondazione Brescia Musei dedicherà a Giacomo Ceruti nel 2023, nell’anno in cui Brescia e Bergamo saranno Capitali Italiane della Cultura, un appuntamento che a oltre 35 anni dall’esposizione ospitata presso il Museo di Santa Giulia, che pose l’artista all’attenzione del grande pubblico, sottolinea la qualità del Pitocchetto all’interno della pittura europea.

«Velázquez per Ceruti» rappresenta l’esordio di un lungo percorso artistico e culturale che inaugura oggi con la straordinaria ospitalità della Scena da Taverna del mitico Velázquez e che proseguirà nel corso del 2022 fino al febbraio 2023 quando Fondazione Brescia Musei e Comune di Brescia presenteranno la grande mostra dedicata a «Giacomo Ceruti pittore europeo», quale grande proposta per l’anno della Capitale della Cultura. Ospitare una delle più significative opere della pittura di genere naturalistico da cui poi prederà le mosse, cent’anni dopo, anche il nostro Ceruti, significa definire, fin dal principio, l’alto registro di una operazione culturale destinata a lasciare il segno nell’interpretazione del grande maestro milanese, ma bresciano d’adozione. Per questo due delle nostre opere del Ceruti saranno esposte all’Ermitage, in uno scambio che è molto di più di una reciproca ospitalità, quanto il riconoscimento di una linea culturale identitaria, rappresentata dal nostro progetto di valorizzazione e riconosciuta da uno dei più importanti centri mondiali di rappresentazione del genio e della creatività, il museo dell’Ermitage, appunto, a cui va tutta la nostra gratitudine per questo prezioso dialogo culturale. Stefano Karadjov, direttore della Fondazione Brescia Musei

Con questa operazione la Pinacoteca entra in dialogo con uno dei principali musei al mondo tramite uno scambio di opere. Si tratta a mio avviso di un’operazione culturale particolarmente felice e reciprocamente arricchente perché non si tratta soltanto di far conoscere a pubblici diversi opere che non erano mai state viste da quei pubblici, bensì di gettare luce di conoscenza e di valorizzare l’interpretazione di un artista iconico della nostra collezione quale Giacomo Ceruti mediante il confronto diretto con uno dei suoi più alti riferimenti culturali ed insieme di accreditarlo quale artista di statura Internazionale. Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei.”

FONTE. Testo e foto, inseriti al solo scopo di presentare l’evento: press kit Fondazione Brescia Musei.