EMMA AZZI, l’arte è un’àncora di salvezza

L’artista Emma Azzi

CODOGNO. Nata a Milano, dove ha frequentato l’Accademia Cimabue, negli anni Novanta Emma Azzi si trasferisce a Parigi dove resta per un decennio. Rientrata dalla Francia si affaccia al mondo dell’espressionismo astratto, dopo un percorso di arte figurativa. Ha tenuto numerose mostre personali in Italia e all’estero, partecipando anche a collettive e concorsi, ottenendo significativi riconoscimenti e l’inserimento in prestigiose pubblicazioni. Nel 2005 ha fondato a Codogno (Lodi), dove vive e lavora, l’Associazione Culturale Arti Visive, coinvolgendo altri artisti in progetti creativi e socialmente attivi. In questa intervista parla del suo percorso creativo con la sua consueta dolcezza e affabilità, le stesse con cui racconta dell’Acav Aps, il sodalizio di cui è l’infaticabile Presidente.

Quando hai iniziato a dipingere?

Ho cominciato a dipingere molto giovane , in effetti sono cresciuta in un ambiente di “ donne artiste “ , mia nonna ha sempre dipinto e mia mamma anche , inoltre gestiva la Galleria d’arte ARTESTRUKTURA di Milano prima galleria di arte strutturale nata in Italia.

Come si è evoluto il tuo stile?

Inizialmente producevo opere solo figurative , nature morte , paesaggi . Al ritorno da Parigi nel 2000 dopo sette anni di vita culturale e artistica molto attiva , in Italia ho sentito l’esigenza di non “ rispettare “ più le regole di base della pittura figurativa : prospettiva , ombre ; insomma le norme artistiche mi “ stavano strette “ , avevo bisogno di evadere e liberarmi completamente . Perciò mi sono avvicinata all’arte astratta , e con tanta fatica ! In effetti inizialmente , il cervello , la mente rifiuta la “ non forma “ riportando in un modo o nell’altro a dipingere sempre forme ! La mia arte astratta non mi è scaturita prepotentemente dall’anima , ma dopo mesi di esercizio cromatico sono arrivata a gestire esperienze pittoriche con una cromaticità in movimento ( ho anche usato il phon per capelli per spostare i colori sulle tele )!

Quali soggetti e temi preferisci?

Attualmente sono sempre alla ricerca del colore nell’arte astratta . Solo in quest’ultimo anno mi sto avvicinando a delle “ prove “ su fogli di carta – cotone , dipingendo forme astratte con colori ad olio diluiti con Trementina su cui applico del materiale di carta tipo collage , formando un mosaico , il Lockdown ha contribuito a “ restringermi “ per problemi di spazio , dipingo in casa .  

Ti occupi anche di foto artistiche e realizzi installazioni. Ce ne puoi parlare? 

Mi occupo anche di foto artistiche , che abbiano un fine sociale e un riscontro emotivo  a tema . Inoltre realizzo grandi installazioni ricoprendo dei manichini femminili ( anche danneggiati ) da collage e mie poesie , sempre con un fine logico , un percorso visivo lungo tutta l’installazione  che esprima una storia , che invii un messaggio . 

L’artista accanto a una sua opera

Da anni sei l’infaticabile Presidente dell’Acav. Ci racconti questa esperienza? 

Nel 2005 ho deciso di fondare ACAV aps ( Associazione culturale per le arti visive ) , in effetti molti artisti della zona erano “ in panne “ per quanto riguardava l’eventuale esposizione dei loro lavori . Per questo motivo mi sono prodigata nel fondare un gruppo che raccogliesse artisti della zona e da tutta Italia . Certamente dopo una valutazione delle opere che producono , cerchiamo di selezionare gli artisti . Il numero di iscritti varia ogni anno : 30 , 20 , 40 , insomma c’è chi va e chi viene, il costo della quota annuale è di 60 Euro , e sicuramente siamo anche coperti da un assicurazione RC .

Personalmente mi occupo anche di organizzare grandi eventi e o mostre collettive presso location storiche per gli associati.

Soave (Codogno). Emma Azzi posa con un gruppo di Soci-Artisti dell’Acav

Le esperienze artistiche sono state poliedriche , essendo aps ( associazione promozione sociale ) ci siamo occupati di far nascere e gestire Atelier di pittura presso Rsa per anziani , work shop presso scuole medie , atelier  presso l’ex psichiatrico femminile di Codogno ( ora trasferito, ndr ) , insomma la disponibilità degli associati è sempre stata grande e il gruppo per fortuna coeso ! Inoltre ci siamo anche occupati del recupero dalle varie Biblioteche della zona ritirando migliaia di “ libri sdemanializzati ) dovutamente imballati e trsportati presso strutture che in accordo con il nostro progetto fossero  propensi a ritirarli : RSA per anziani, Hospice ecc .

Pensi che l’arte in questo complesso momento possa aiutarci? 

Sono certa che in questo sfortunato momento “ virale “, l’arte possa essere un’ancora di salvezza a livello psicologico per molti artisti , permettendo di “ non pensare a niente “ e navigare nel colore e nelle idee !

AUTORE: SIMONE FAPPANNI, RIPRODUZIONE DEL TESTO RISERVATA