LA SECONDA VITA ARTISTICA DEI LIBRI: L’ESPERIENZA DI PATRIZIO MARIGLIANO

L’artista accanto ad alcune sue opere

CREMONA. L’artista cremonese Patrizio Marigliano offre una “seconda vita” ai libri. Una vera e propria “vita artistica” che merita d’essere scoperta e valorizzata come merita. I risultati sono sorprendenti e si evidenziano in opere di rara poesia e profondità immaginativa. In questa intervista ci spiega come.

Patrizio, tu ri-utilizzi i libri in modo davvero originale. Ci spieghi come?

I libri che utilizzo sono quelli destinati al macero. Quelli che la gente butterebbe. Quindi nessuna “profanazione”, ma anzi un modo per continuare a far vivere quei libri che sarebbero distrutti.

Come nascono i tuoi lavori?

La prima fase è quella in cui creo la forma accartocciando le pagine, oppure piegandole come si fa con gli origami o, ancora, lacerandole o intagliandole pazientemente. Il piacere di un lento, accurato lavoro artigiano, andando con la memoria a quel sapiente lavoro di alta sartoria cui si sono dedicati mio padre e mio fratello.

È la fase che più mi impegna e più mi appassiona. Perché la carta è una materia viva: puoi accartocciare cento pagine uguali e non otterrai mai la stessa forma. Questo è ciò che mi affascina: inizio sempre con un’idea precisa, ma sono i fogli a comandare. La forma finale solo in parte la decido io. La carta prende la forma che vuole e spesso il risultato è molto diverso da quello che avevo progettato. E questa sorpresa continua è ciò che mi affascina.

Per le opere di maggiori dimensioni e più complesse, viene poi la fase di assemblamento, dei singoli libri a costruire sculture preferibilmente ad andamento verticale oppure pannelli da appendere (quadri tridimensionali)

Poi viene la fase che io chiamo delle intrusioni: nei libri – già trasformati ed uniti in un’opera che ha già la sua forma pressoché definitiva – inserisco altri materiali. Legno, metallo, plastiche. Oggetti d’uso comune o, molto più spesso elementi naturali (radici, rami, foglie, minerali).

Un’opera di Patrizio Marigliano

L’ultima fase è quella cui tengo maggiormente e che ritengo, più di ogni mio altro intervento, trasformi il libro in altro diverso da sé.

È la stesura del colore e delle resine.

Prevalentemente colori acrilici, ma anche vernici industriali per materiali differenti che sulla carta reagiscono con effetti, di volta in volta metallici, lignei, ceramici o tessili.

È la fase in assoluto più difficile, lunga e delicata. Ogni pagina o gruppo di pagine va trattata singolarmente e fatta asciugare per evitare che si incolli alle altre.

È questo il lavoro in cui meglio mi identifico e realizzo, tanto da sentirmi in realtà pittore anziché, come vengo abitualmente classificato, scultore.

Perché i libri?

Perché amo la Cultura. In ogni sua espressione. E il libro ne è da sempre il simbolo. Viviamo in una società che snobba gli intellettuali, che investe pochissimo nell’Arte, che confonde il sapere, la conoscenza, con la tecnica, che non comprende come solo innalzando il livello di istruzione di un paese ed investendo in ricerca si può migliorare anche le sue condizioni economiche. Ecco la mia scelta del libro è un omaggio alla cultura.

Ma c’è di più. L’idea, con le mie opere di innalzare un monumento al libro non è solo volontà di esprimere amore per la cultura. È anche amore per il libro in sé come oggetto.

Il piacere di sfogliarlo, il piacere tattile dei fogli tra le mani, il profumo della carta nuova nelle librerie o dei testi antichi nelle biblioteche. Ed è anche una ribellione, in linea col pensiero del grande filosofo francese Bernard Stiegler, ad una informatizzazione esasperata. Al digitale che impone una grammatizzazione del pensiero ed una standardizzazione dei comportamenti, oppongo come strumento di conoscenza il libro. E la possibilità di scegliere ciò che si vuole leggere in unna fuga salvifica da Facebook e da Google.

Ecco i prossimi appuntamenti espositivi in cui ammirare le sue opere

CREMONA. La Cappella Meli del Museo Archeologico di San Lorenzo ospita, fino al 2 settembre, la personale dal titolo “Mutazioni – trasformazioni e percorsi libroartistici” a cura di Donatella Migliore. La rassegna sarà visitabile nei consueti orari del museo archeologico.

MANTOVA. La Galleria Arianna Sartori, in via Ippolito Nievo 10, presenta una personale di Marigliano dal titolo “Libri d’artista”, dal 5 al 24 settembre 2020.

AUTORE: SIMONE FAPPANNI – RIPRODUZIONE DEL TESTO RISERVATA

NOTA. Le immagini delle opere sono pubblicate per gentile concessione dell’artista.