SILENTI ATMOSFERE: PERSONALE DI CUSUMANO ALLA ACCURSIO

Un dipinto di Annunciata Cusumano

MILANO. S’intitola “Silenti atmosfere” la mostra personale della pittrice cremonese Annunciata Cusumano allestita, dal 3 al 31 maggio, alla Accursio di Milano. Il percorso espositivo comprende una serie di lavori recenti di carattere sperimentalista che spesso lambiscono l’astrazione.

Fin da bambina la pittrice ha respirato ed acquisito le tecniche e l’estro artistico del padre Salvatore, sincero interprete paesaggistico della pianura padana e del suo fiume che ha conseguito.

Partecipa su invito ad importanti rassegne nazionali dove ha ricevuto positivi apprezzamenti. «Nuccia – spiega Simone Fappanni – è capace di definire ora delicati scorci in cui sgorgano tinte morbide e pastellate, molto spesso grazie all’ausilio dell’acquerello oppure pennellate perentorie e decise con tinte forti e implodenti che si coagulano diventando una sorta di “magma” incontenibile, quasi in grado di superare i margini del telaio.

Cusumano ama sperimentare. I suo quadri, a cominciare da quelli che tratteggiano il paesaggio padano e cremonese in modo particolare, sono infatti connotati da una ricerca sempre in divenire che trasforma il colore in materia e la materia in colore. 

Il risultato complessivo che ne deriva è estremamente intrigante dal momento che si pone oltre la mera oggettualità andando a configurarsi nel segno di una attenta e perspicace analisi della natura ripresa con grande rispetto Nuccia dunque è capace di definire ora delicati scorci in cui sgorgano tinte morbide e pastellate, molto spesso grazia all’ausilio dell’acquerello, ora deliziosi ritratti in cui si colgono sottili passaggi chiaroscurali, ora pennellate perentorie e decise con tinte forti e implodenti che si coagulano diventano una sorta di “magma” incontenibile, quasi in grado di superare i margini del telaio. E dunque non stupisce che la sua pittura si volga spesso verso misure compositive che si trovano al limite del reale, tramutandosi in sogno, in poetica essenza».